Governo giallo-rosso: da quota 100 ai decreti sicurezza, l’agenda obbligata di Pd e M5s
di RAFFAELE RICCIARDI e MONICA RUBINO
Se, come sembra, il governo giallo-rosso andrà definitivamente in porto, che cosa ne sarà dei provvedimenti del governo precedente, basato sull’alleanza fra Lega e M5s? Sono in molti a porsi questo interrogativo e le risposte, per ora, non sono univoche. Tuttavia alcune leggi sono in bilico e si può provare a ipotizzarne il destino.
Quota 100
Dal momento che il provvedimento è stato voluto fortemente da Matteo Salvini, i lavoratori prossimi a raggiungere i requisiti di quota 100 temono che, senza un governo con la Lega, tale possibilità potrà essere loro negata. È vero oppure no? Di sicuro la misura verrà rivista. Anche perché, è bene ricordare, il governo l’ha introdotta – e finanziata – solo in via sperimentale, per un triennio. Dal 2022 potrebbe uscire di scena per venire rimpiazzata da una forma diversa di agevolazione verso la pensione, come un Ape rafforzata in favore delle categorie di lavoratori particolarmente deboli. Come ricorda l’Esperto pensioni di Repubblica in risposta ai tanti dubbi dei lettori a riguardo, è per ora difficile pensare che il governo smonti fin da subito una misura che ha già trovato copertura. Ma è altrettanto difficile che Quota 100 possa sopravvivere a questo esecutivo, ammesso che duri.
Reddito di cittadinanza
Il cavallo di battaglia del programma grillino non dovrebbe esser messo in discussione; al massimo aggiustato in alcuni aspetti tecnici che riguardano l’estensione della platea e i meccanismi di accompagnamento al lavoro. Si potrebbe tornare a separare le misure che riguardano la lotta alla povertà e il reinserimento lavorativo, magari perfezionando alcuni strumenti esistenti come l’assegno di riqualificazione.
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