Grillini filo Lega contrari al governo col Pd: cosa c’è dietro lo strappo di Di Maio
Ma proprio questo post (e più in generale il voto su Rosseau) ha indispettito la parte dem e (forse) non solo. L’Adnkrons, infatti, riporta un’indiscrezione secondo la quale Stefano Buffagni, che si è sempre definito un governista, sarebbe molto infastidito dalle voci degli ultimi giorni che lo descrivono come filo leghista e ai suoi interlocutori ricorda le querele ricevute dal leader del Carroccio, Matteo Salvini, negli anni in cui era consigliere regionale in Lombardia.
Ma di quali voci sta parlando? Stando a quanto scrive l’Adnkronos, ci sarebbero alcuni grillini filo leghisti pronti a rompere con la base e a votare “no” sulla piattaforma Rosseau quando verranno consultati per la formazione del governo dell’inciucio. A quanto apprende l’agenzia da fonti parlamentari stellate, tra i deputati e i senatori si fa spazio il timore di un intervento dei cosiddetti “sabotatori”. “So che molti attivisti si stanno organizzando per dire ‘no’ in massa all’accordo coi dem e questo ci sta creando molti grattacapi”, racconta off the records un deputato alla prima legislatura. Ma viene spiegato che “preoccupano quelle migliaia di persone iscritte da tempo a Rousseau ma che magari negli ultimi anni sono passate alla Lega e non ci votano più”. “Questa volta – si spinge oltre un eletto – non possiamo sbagliare, perché se andiamo a casa poi, al prossimo giro, prendiamo il 4%”.
Queste indiscrezioni, quindi, vanno a legarsi al discorso di oggi di Luigi Di Maio. Un discorso non chiaro per i dem, uno strappo per il Pd e un segnale ai grillini più ortodossi. Uno strappo che ha dietro qualcosa: la paura di un risultato negativo su Rosseau. E quindi Giggino ha voluto mettere le cose in chiaro a tutti. Il MoVimento ha un piano e nessuno (forse) può mettersi contro.
IL GIORNALE
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