M5S-Pd, dopo le liti alle 9.30 il vertice decisivo a Palazzo Chigi
Consultazioni Conte, Di Maio (M5s): “I nostri punti siano nel programma o è meglio il voto”
Nel pomeriggio a Palazzo Chigi, il vertice “riparatore” cui, insieme al presidente del Consiglio incaricato, hanno partecipato i dem Andrea Orlando e Dario Franceschini e i capigruppo M5s, Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva. “La delegazione del Pd, indicata dal segretario Nicola Zingaretti – ha scritto in una nota lo stato maggiore dem – ha partecipato a un incontro richiesto dal presidente incaricato con i rappresentanti del Movimento 5 Stelle e con lo stesso premier Conte. L’incontro è servito a porre l’esigenza di un chiarimento sulle dichiarazioni di Luigi Di Maio, al termine delle consultazioni, come precondizione per proseguire nel percorso avviato negli scorsi giorni”.
E i 10 punti del Movimento adesso raddoppiano
di MATTEO PUCCIARELLI
Tranchant la risposta M5s affidata ai due capigruppo, Stefano
Patuanelli e Francesco D’Uva: “Noi siamo il partito di maggioranza
relativa e riteniamo che in una trattativa le precondizioni non facciano
bene. Dopo aver incontrato il presidente incaricato, abbiamo messo al
centro i temi, i 20 punti (in un primo tempo erano dieci) che per il M5s
sono importanti, fondamentali, ed è su questo che vogliamo aprire il
confronto con il partito democratico. Lo faremo da domani mattina
(oggi), però è difficile accettare le precondizioni. Credo che si possa
lavorare in modo costruttivo a partire dai punti che abbiamo messo sul
tavolo”.
Consultazioni Conte, Zingaretti: “Priorità al taglio delle tasse e alla revisione del dl Sicurezza”
Le due delegazioni si incontreranno quindi di nuovo alle 9:30, a palazzo Chigi, per proseguire il confronto sul programma “condiviso” sul quale è stato avviato il percorso, come anticipato da Conte, in una nota al termine dell’incontro, in cui ha fatto sapere anche che lunedì proseguirà le consultazioni incontrando una delegazione delle popolazioni colpite dal terremoto e le associazioni dei disabili.
Ma il problema sembra rimanere la dura presa di posizione di Di Maio e i paletti fissati dal vicepremier, anche sui temi come quello dell’immigrazione e del taglio dei parlamentari. Senza dimenticare la questione delle poltrone: per i Cinquestelle il premier Conte è super partes e dunque a loro spetta definire il vicepremier. Che, naturalmente, sarebbe proprio Di Maio. Posizione che non convince affatto il Pd, visto che a designare Conte è stato proprio il M5S.
Saranno i temi al centro del vertice di questa mattina che, ovviamente, si annuncia infuocato. Tra qualche ora probabilmente si chiarirà se esiste un futuro per il governo giallo-rosso o se il capo dello Stato si vedrà costretto a costituire un governo capace di accompagnare alle urne il Paese.
REP.IT
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