Usa: uragano Dorian a forza 4, chiude l’aeroporto di Orlando. Bahamas e Florida, evacuata la popolazione
L’uragano è atteso in queste ore alle Bahamas dove la popolazione è stata evacuata. Evacuazioni obbligatorie sono state ordinate in parte della Florida in attesa di Dorian, riporta la Cnn. L’evacuazione è obbligatoria per la contea di Brevard che comprende il Kennedy Space Center. Anche le centrali nucleari della Florida si preparano a chiudere. Nello stato ci sono due centrali che sono pronte a interrompere tutte le attività se verrà confermato che l’uragano si abbatterà nell’attuale direzione individuata. Anche la Georgia, dopo la Florida e Porto Rico, ha dichiarato lo stato di emergenza.
L’allerta comunque è altissima: “Dobbiamo sperare per il meglio e prepararci per il peggio” è il mantra di queste ore in Florida. Dorian è potenzialmente uno degli uragani del “peggior tipo”, di quelli che “trascorrono troppo tempo” sulle aree metropolitane, avvertono gli esperti, che temono che la Florida sia nella morsa di Dorian per più giorni.
Il presidente Donald Trump si mantiene in contatto diretto con le autorità locali e segue gli sviluppi da Camp David, dove fa il punto con la Federal Emergency Managament Agency, la protezione civile americana. “Dorian potrebbe essere devastante” avverte il presidente, non dicendosi preoccupato per Mar a Lago, la Casa Bianca d’Inverno. Il resort del presidente è infatti nel mirino di Dorian, ma il tycoon non sembra agitato: “È una struttura forte, ce la farà”. Non ostenta la stessa sicurezza Rick Gonzalez, architetto di West Palm Beach che ha lavorato a Mar a Lago per 25 anni. Secondo Gonzalez, è da incubo l’ipotesi che un urgano di categoria 4 possa abbattersi sul resort.
I residenti fanno le scorte di cibo e acqua, che inizia a scarseggiare. Molti benzinai nello stato sono a secco. Le società della rete elettrica hanno inviato rinforzi per far fronte a possibili blackout. Le due centrali nucleari della Florida sono pronte a chiudere i battenti e fermare tutte le operazioni nel caso in cui fosse confermata la traiettoria di Dorian, che al momento sembrerebbe colpirle anche se non direttamente. Molte università hanno sospeso le lezioni e chiuso almeno fino a martedì. Tutti sono insomma con il fiato sospeso e attendono di capire come e quanto ancora si rafforzerà Dorian. E, soprattutto, si preparano alla conta dei danni, stimati al momento fra i 18 e i 20 miliardi di dollari.
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