Governo giallo-rosso e l’interesse nazionale
La conclusione è che l’eventuale governo rosso-giallo non farà gli interessi nazionali, ma quelli della Ue e quindi di Francia e Germania (un esponente di FdI lo ha accusato pure di ‘’collaborazionismo’’ con i tedeschi, senza fare caso al boomerang che gli sarebbe tornato indietro). Ma, di grazia, quali sono gli interessi nazionali e dove entrano in contrasto con quelli della comunità europea? Corrisponde agli interessi nazionali avere un debito pubblico che ad ottobre raggiungerà i 2.400 miliardi, un’economia con tassi di crescita prossimi allo zero, una pressione fiscale a livello di record? E che dire delle misure ‘’identitarie’’ della legge di bilancio 2019, sulle quali si sono concentrate le maggiori risorse della manovra? Quota 100 ha dato un contributo stitico all’assunzione di giovani attraverso l’auspicato turn over con gli anziani. Stime autorevoli sostengono che il tasso di sostituzione degli under 30 anni è stato, nel complesso dei regimi, pari al 37% di quello degli utenti delle nuove misure. Quanto al reddito di cittadinanza – lo strumento che avrebbe abolito la povertà – è riuscito solo ad intercettare circa un milione di persone, ma viene accusato (io credo polemicamente dal vice ministro Garavaglia) di finire nelle tasche, in misura del 75% del complesso degli assegni erogati, di persone che non ne hanno diritto. Gli unici posti fino ad ora trovati sono quelli, precari, dei navigator.
In politica estera, dove sta il nostro interesse nazionale: nell’isolamento, nella inaffidabilità, nel giocherellare tra Trump e Putin come se il Capitano fosse un Talleyrand redivivo? Certo, non si può accusare le forze sovranpopuliste che hanno governato nell’ultimo anno di essere responsabili di una crisi italiana che viene da lontano. In nome dell’interesse nazionale hanno solo sbagliato politiche. Ed oggi quali sarebbero gli interessi dell’Unione in nome dei quali il Bisconte sarebbe pronto a sacrificare i nostri? Il ritorno alle politiche di austerità, che non solo non sono mai state praticate (pronti a dimostrarlo), ma che saranno riviste insieme a quelle sull’immigrazione e l’ecologia, come ha promesso Ursula von der Leyen?
È la dimensione stessa di questi problemi che non può essere affrontata e risolta secondo quanto si ritiene corrispondere all’interesse nazionale. Certo, in ogni comunità ci sono degli interessi specifici da tutelare, dei conflitti, dei rapporti di potere. Non si tratta di un cammino cosparso di rose e fiori. Ma nessuno si salva da solo.
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