Migranti, «Eleonore» forza il divieto e fa rotta su Pozzallo: nave sequestrata dalla Finanza
Il divieto di ingresso
I migranti erano stati soccorsi circa una settimana fa a bordo di un gommone che stava affondando a 43 miglia da Al-Khoms. Il giorno dopo è arrivato il divieto d’ingresso nelle acque territoriali italiane firmato da Matteo Salvini, Elisabetta Trenta e Danilo Toninelli, secondo quanto previsto dal decreto Sicurezza bis. L’ingresso di «Eleonore» in Italia «potrebbe determinare rischi di ingresso sul territorio nazionale di soggetti coinvolti in attività terroristiche o comunque pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica, in quanto le persone tratte a bordo della Eleonore sono verosimilmente cittadini stranieri privi di documenti di identità e la cui nazionalità è presunta sulla base delle rispettive dichiarazioni». Reisch rischia una multa tra i 150 mila euro e il milione di euro. E il battello potrebbe essere confiscato. Ecco perché dalla ong Lifeline arriva questo tweet: «Ciao, presto l’Eleonore arriva a #Pozzallo. Sarebbe bello se alcune persone e avvocati fossero lì per incontrare l’equipaggio». In questo momento (sono circa le 11 della mattina) «Eleonore» sarebbe a circa quattro miglia da Pozzallo. Sempre nel porto ragusano sta per attraccare la nave della marina militare Cassiopea che ha soccorso 29 migranti. L’operazione però è stata rallentata, per il concomitante avvicinarsi di «Eleonore», e la nave militare per ora è ferma in rada.
Chi è il comandante della Eleonore
Il comandante della «Eleonore» ha postato in queste ore un video dalla nave
intitolandolo «la fine è vicina» intendendo, probabilmente, di avere rotto gli indugi e di aver deciso per questo di dirigersi verso il porto italiano. Reisch — bavarese, 58 anni, tempra da lupo di mare, ingegnere meccanico e skipper — ha deciso di occuparsi del salvataggio dei migranti nel 2015, dopo una vacanza in un’isola in Grecia in cui approdarono fortunosamente alcuni profughi. A lungo ha votato Csu e si definisce apertamente «un conservatore». Che non lo spaventino le conseguenze giudiziarie del decreto sicurezza lo ha già dimostrato nel 2018, quando — sempre per un blocco deciso dal governo italiano — diresse un’altra nave di Lifeline verso Malta, venendo per questo arrestato appena messo piede nell’isola e affrontando un processo che lo ha visto condannato in primo grado (multa di 10 mila euro perché la sua nave non aveva i documenti in regola). Reisch però ha fatto ricorso dichiarando che la nave fosse correttamente registrata.
Altro sbarco a Lampedusa
Intanto circa cento tunisini sono sbarcati autonomamente a Cala Spugne, a Lampedusa. I migranti sono stati già bloccati dalle forze dell’ordine e stanno per essere accompagnati all’hotspot di contrada Imbriacola. Sulla «Eleonore» ci sono oltre 30 minori non accompagnati. Molti dei migranti a bordo non trovano spazio in coperta ma solo sul ponte sferzato dal maltempo.
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