Perché su Rousseau io voterei per il “sì”

Il secondo motivo è invece egoistico. Piccola premessa. Un giorno Indro Montanelli in persona mi tenne una lezione di giornalismo: «Ricordati – disse – che se scrivi un articolo su un governo devi sostenere che è un governo che fa schifo, mai dire che è bravo, perché il lettore si arrabbia: noi del Giornale siamo condannati a essere contro». Il fatto è che veniamo da una stagione difficile, perché al governo c’era sì un nemico (Di Maio) ma anche un amico (Salvini) dei nostri lettori. Per noi quindi la situazione faceva solo «un po’ schifo» o «schifo a giorni alterni» e questo – Montanelli ha sempre ragione – non poteva funzionare a lungo, alla fine rischiavi di scontentare tutti. Ora invece con il governo sinistra-sinistra potremmo sbizzarrirci a piacimento e con continuità in critiche e sberleffi (i pretesti non mancheranno certo) senza scontentare nessuno dei nostri.

E infine: vedere il popolo grillino che dice sì a governare insieme a Matteo Renzi e a Maria Elena Boschi e il Pd togliere, come da accordi, le concessioni agli amici Benetton è certamente, per dirla alla Jovanotti, il più grande spettacolo dopo il Big Bang. Sapevamo che i Cinque Stelle erano in vendita, non immaginavamo raggiungessero così presto e così spudoratamente il livello del Pd.

Che la festa inizi, teniamoci stretti e buon divertimento.

IL GIORNALE

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