Gb, sì del Parlamento a una legge per fermare la Brexit senza accordo. Johnson battuto, chiederà elezioni anticipate
al nostro corrispondente ANTONELLO GUERRERA
LONDRA – Westminster, ore
15.40. Un deputato conservatore si alza dai suoi banchi verdi.
Attraversa l’aula e si siede tra i liberal-democratici, il suo nuovo
partito. “Lo ha comunicato al premier solo pochi secondi dopo”,
commentano irritati da Downing Street. La rivolta dei deputati tory europeisti contro Boris Johnson inizia così,
con la passeggiata plateale e rivoluzionaria di Phillip Lee, tory di 48
anni, ex medico, rugbista e da sempre pro Ue. Il governo Johnson, che
aveva soltanto un seggio di vantaggio, è ora ufficialmente minoranza.
“Quando l’altro giorno ho sentito Jacob Rees-Mogg”, uno dei brexiter più
estremisti, “offendere in radio un medico che gli contestava la sua
faciloneria sul No Deal”, cioè la pericolosa uscita senza accordo di
Londra dall’Ue fissata al 31 ottobre, “non ci ho visto più. Dopo 27 anni
tra i conservatori”, commenta affranto Lee, “dico basta”.
Johnson Says U.K. Government Is Proposing a Motion for General Election
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