D’Alema: “Si è perso un anno a causa del Pd. Ma ora Zingaretti ha avuto coraggio”
“Ho letto sull’ultimo numero di Quaderni di Rassegna Sindacale che oltre il 50% degli operai e degli impiegati iscritti al sindacato votano per il M5S. Parliamo di un pezzo significativo del nostro mondo che, non trovandole nella sinistra, ha cercato nel M5S le risposte alle esigenze di giustizia sociale, di lotta alle diseguaglianze e ai privilegi. Mi spiega che cosa c’è di innaturale nel tentare di riannodare quel filo che, per colpa del centrosinistra, si era spezzato?”.
D’Alema è convinto che questo nuovo esecutivo possa consentire alla Sinistra di poter ritrovare la rotta giusta:
“Nell’alleanza e nel governo col M5S, oggi, la sinistra deve ritrovare le coordinate che aveva perso. Dobbiamo riuscire a risintonizzare il realismo politico con l’utopia, rimetterci in contatto con quel popolo che avevamo smarrito. E questo vuol dire saper tenere insieme, appunto, l’Europa e la giustizia sociale, un’equa redistribuzione delle risorse e lo sviluppo, la questione ambientale e una globalizzazione più sostenibile. La sinistra non ha saputo prendersi in carico, forse addirittura vedere, il disagio sociale. Questa può essere l’occasione per ritrovare la strada”.
L’ex premier dice la sua anche sulle modalità d’espressione del M5s sulla Piattaforma Rousseau:
“Non sono tra quelli che si scandalizzano per il ricorso alla piattaforma Rousseau. Gli accordi politici vengono ratificati dagli organi di partito, il Pd ha la Direzione, il M5S la sua modalità”.
Infine D’Alema parla anche delle somiglianze e delle differenze tra Giuseppe Conte e Romano Prodi:
“Prodi aveva nel dna quella connotazione della sinistra Dc che da sempre perseguiva l’avvicinamento tra il mondo cattolico e la sinistra. A Conte questo vissuto manca, però ha dimostrato di avere notevoli capacità. L’abbiamo visto guidare il governo gialloverde con visibile difficoltà e imbarazzo. Oggi è diverso. Ho l’impressione che, nel perimetro dell’accordo Pd-M5S, anche culturalmente, Conte si trovi già più a suo agio perché è più vicino alle sue convinzioni, ai suoi valori. Tocca a lui dimostrare di sapere fare sintesi; innanzi tutto, promuovendo un governo che tenga insieme qualità e innovazione”.
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