La prima mossa dei giallorossi? Gentiloni commissario europeo
La carriera politica di Gentiloni
Inizialmente parte della sinistra extraparlamentare, Paolo Gentiloni fu tra i fondatori del Manifesto e iniziò a scrivere su diversi periodici, fino a quando nel 1990 divenne giornalista professionista. La sua carriera politica inizia quando, diventato amico di Francesco Rutello, sindaco di Roma, diventa il suo portavoce. Dopo essere stato assessore al Giubileo e al Turismo, nel 2001 si candida alle elezioni politiche e diventa deputato di Democrazia è Liberta – La Margherita.
Nel 2006 viene scelto come ministro delle Comunicazioni dal governo Prodi, nel 2007 è uno dei promotori del Partito Democratico e nel 2008 entra a far parte della commissione sui servizi radiotelevisivi e della IX commissione (trasporti, poste e telecomunicazioni). Nel 2013 è confermato come deputato e l’anno successivo viene scelto da Matteo Renzi, allora capo del governo, come ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Dopo le dimissioni di Renzi, nel 2016, Paolo Gentiloni diventa presidente del Consiglio, carica che ricoprirà fino al 2018.
La nomina a commissario Ue
La scelta dell’ex premier come candidato alla Commissione europea significa ambire a un portafoglio di un certo peso, tanto che sarebbero destinati a Gentiloni il Commercio o la Concorrenza. E potrebbe anche essere nominato come vicepresidente. La nomina di Gentiloni e il fatto che il Pd abbia puntato sui posti in Europa, probabilmente tralasciando alcuni Ministeri di peso a livello nazionale, la dice lunga sull’immagine che l’Italia vuole dare di sé in Europa. Il governo giallorosso vorrebbe, così, cambiare il proprio posto all’interno dell’Unione e risanare i rapporti con Bruxelles. Infatti, oltre all’ex premier, altri membri Pd sono deputati a questo compito: oltre al presidente del Parlamento Ue, David Sassoli, ci sono il neo ministro dell’Economia ed europarlamentare Roberto Gualtieri e quello per gli Affari europei Enzo amendola.
IL GIORNALE
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