Venezia 76, protesta al Festival. Il ministro Franceschini: «Mai più grandi navi a San Marco»
Gli oltre trecento manifestanti hanno volontariamente lasciato il tappeto rosso «per evitare qualunque scontro con le forze dell’ordine, anche se delusi dalla mancanza di risposte dalla Biennale e di un appoggio che speravamo da parte di qualche attore militante», come ha detto una giovane attivista in tuta bianca. «Siamo comunque soddisfatti — ha proseguito l’attivista — di quel che abbiamo fatto in modo del tutto pacifico: porre l’attenzione sui cambiamenti climatici, far capire che bisogna dire basta alle Grandi Navi, spingere il governo a mettere in agenda i problemi del Pianeta come priorità». I manifestanti, molti dei quali stranieri, andranno ad unirsi alle 17 agli attivisti in arrivo per la manifestazione, sugli stessi argomenti, prevista al Lido nel corso centrale. All’alba, circa trecento militanti del Comitato No Grandi Navi — che già venerdì avevano sfilato per le vie del Lido — hanno sfondato una delle barriere di ingresso all’area della Mostra del Cinema di Venezia e hanno occupato il red carpet del Palazzo del Cinema.
I manifestanti, quasi tutti con le tute bianche di carta che contraddistinguono il movimento, hanno steso sul tappeto rosso striscioni e manifesti con cui hanno coperto i loghi della Mostra, insieme alle bandiere con la scritta «No Grandi Navi». «Il pianeta sta bruciando», «Giustizia climatica adesso», «Trivelle zero», «Dalla terra dei fuochi ai cambiamenti climatici», «Stop biocidio», «Respect existence or aspect resistence», «Siamo la natura che si difende», «Immigrati – con denaro turisti, senza denaro illegali», gli slogan della manifestazione che si sta svolgendo in modo pacifico. Il presidio delle forze dell’ordine, già normalmente consistente alla Mostra, è stato rafforzato nelle vie di accesso all’area.
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