Settimana decisiva per la Bce, i mercati si aspettano un nuovo intervento di Draghi
di RAFFAELE RICCIARDI
MILANO – Sarà la settimana di Mario Draghi. Con l’obiettivo di inflazione della Bce ben lungi dall’esser raggiunto e le nuove fragilità economiche che stanno emergendo, a cominciare dalla Germania, il mercato si aspetta che l’Eurotower rimetta mano al suo piano d’acquisto di titoli e tagli ulteriormente i tassi. Un’ultima missione per il governatore italiano uscente, prima che la sua sedia passi a Christine Lagarde che ha già fatto capire di voler proseguire nell’azione del suo predecessore.
A questo punto, sarà il quantum delle misure a determinare la reazione dei mercati. Sul lato dei tassi, gli analisti di Abn Amro si aspettano (in un report di fine agosto) ad esempio un taglio di 10 punti base, che dovrebbe esser bissato a dicembre. Secondo i sondaggi di Bloomberg, gli economisti puntano su un taglio al tasso sui depositi di 10 punti, ma nessuna mossa a settembre. Oggi (e dal marzo 2016) il tasso di rifinanziamento principale è a zero, quello sui depositi (la liquidità che le banche parcheggiano sul c/c di Francoforte) è negativo dello 0,4%. A questo punto, una vera sorpresa sarebbe una mossa ancor più netta della Bce: di 20 punti base, che per gli analisti è però difficile visto che sarebbe difficile prevederne le conseguenze sulle banche.
Proprio per gli istituti di credito si prevedono contromisure, che permettano di controbilanciare gli effetti negativi dei tassi negativi sul loro bilancio. Si va verso un sistema che prevede l’applicazione del tasso negativo solo sulla liquidità eccedente determinate soglie, in modo da limitare il “conto” per le banche.
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