Tasse e migranti. Le risposte alle paure
di GABRIELE CANE’
Domanda. Siamo un paese di fifoni, facili alle suggestioni, o siamo gente ben consapevole di quello che ci succede attorno, soprattutto dei pericoli che corriamo? A sentire molti politici, sarebbe vera la prima ipotesi, in particolare quando l’opinione pubblica si orienta come non pare a loro. E anche una cattiva lettura dei sondaggi potrebbe confermarlo. Prendiamo quello di Antonio Noto che abbiamo pubblicato ieri. Cosa si aspettano gli italiani dal nuovo governo? Più tasse e più migranti. Timori infondati, alimentati emotivamente dalle opposizioni, o attese legittime conoscendo bene i nostri polli? Beh, intanto, come osservava Noto, più li conosci, più li inquadri, il che significa che tanto scossi non siamo. Non a caso il ministro che gode di meno fiducia è Di Maio, e quella che ne riscuote di più è la sconosciuta neo ministra degli Interni. Poi, contano i fatti. Che fino ad oggi la sinistra non si sia dimostrata refrattaria a usare la leva fiscale, è abbastanza riconosciuto. Ed è altrettanto sicuro (va detto con forza) che se tutti pagassero le tasse, compresi quelli che poi si dicono timorosi degli aumenti, ne pagheremmo meno. Eccome!
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