Suicidio assistito, il Pd spinge per una legge in Parlamento: “Non si può lasciare la decisione alla Consulta”
Il 23 ottobre dell’anno scorso la Consulta aveva sospeso il proprio giudizio di costituzionalità sull’articolo del codice penale (il 580) che punisce allo stesso modo sia l’istigazione al suicidio che l’aiuto al suicidio; questione sollevata dalla Corte di appello di Milano in relazione al processo a Marco Cappato per il suo aiuto al Dj Fabo a suicidarsi in Svizzera. La Consulta ha dato tempo alle Camere fino al 24 settembre per legiferare, indicando alcuni paletti di cui tener conto, come la differenziazione delle situazioni di chi chiede il suicidio. Alla Camera sono stati depositati diverse proposte di legge, compresa una dei radicali con l’eutanasia, ma le Commissioni Giustizia e Affari sociali, dopo una lunga serie di audizioni si sono bloccate, a causa del diverso approccio di M5s e Lega, senza riuscire a redigere almeno un testo base.
Il Moviment 5 stelle è orientato verso una depenalizzazioni dell’aiuto al suicidio (ma c’è anche chi propone l’eutanasia vera e propria), mentre la Lega chiede all’opposto addirittura di modificare restrittivamente la legge del 2017 sul biotestamento. Fino a questo momento il Partito democratico si era tenuto fuori dalla discussione ma una volta entrato nel governo spinge per una soluzione parlamentare. Tanto più che i Dem sino a oggi sono stati su una posizione vicina a quella dei nuovi alleati: sì alla depenalizzazione dell’aiuto al suicidio ma solo in certe circostanze, per evitare pressioni indebite su malati e persone anziane.
I parlamentari di M5s che hanno seguito il dossier hanno ricordato di aver “cercato la più ampia convergenza fra tutte le forze politiche, fuori dalle appartenenze e quindi senza seguire logiche di maggioranza”, e hanno ribadito la volonta’ di andare avanti”: dopo che la Consulta si sarà espressa senza ulteriori rinvii, il Parlamento potrà e dovrà riprendere l’iniziativa”. °Intanto l’Associazione Coscioni, con Filomena Gallo e Marco Cappato hanno rilanciato la loro battaglio per l’eutanasia vera e propria, con una critica all’altolà di Bassetti alla Consulta. Il timore dell’Associazione è che se non si pronuncia la Corte, neanche il Parlamento sarà in grado di sbloccarsi.
TGCOM
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