Il Tempo delle donne, Bolle e la danza a sorpresa con la ct delle azzurre

Il direttore del Corriere Luciano Fontana ha dialogato con Andrea Bocelli. Mentre il presidente di Rcs Urbano Cairo ha ricordato: «Ogni anno il Tempo delle Donne migliora. Ha fatto passi avanti incredibili, declinando argomenti importanti come il lavoro, la maternità e la paternità, il sesso e l’amore, gli uomini e la felicità. È davvero una festa, un momento in cui la gente viene per ascoltare, divertirsi e conoscere. Include tutti e mostra cose nuove. L’obiettivo è continuare su questo terreno di sviluppo di argomenti così importanti, cercando di sentire quante più voci possibili».

Tanti gli eventi e i protagonisti, ospiti e firme del quotidiano, del primo giorno della manifestazione. Si è parlato di corpo esibito, corpo macchina perfetta. Ma anche di corpo martoriato, offeso. Il corpo del reato: quello di Stefano Cucchi, ricordato dalla tenace custode della sua giustizia: la sorella Ilaria. Accompagnata dal sociologo e presidente di «A Buon Diritto» Luigi Manconi ha ripercorso con Fiorenza Sarzanini e Giovanni Bianconi la sua lunga battaglia. «Quando il legale Fabio Anselmo mi disse di raccogliere le foto del cadavere di Stefano pensai “strano questo avvocato del Nord”. Invece la strada era giusta», ha ricordato Ilaria. «L’immagine è stata fondamentale per rendere pubblico qualcosa di privato. Gli scatti di quel corpo ferito, emaciato, distrutto, ci hanno permesso di far diventare il nostro grido di dolore intimo attendibile e consegnarlo a tutti». Fiorenza Sarzanini ha poi ricordato come oggi in Italia le grandi battaglie per la giustizia siano in mano a donne. Dalla madre di Giulio Regeni, a quella di Francesco Aldrovandi . «L’esposizione del corpo di Stefano — ha chiuso Ilaria Cucchi — è stata la prima di una lunga serie di scelte dolorose, ma è servita per far venire a galla la verità».

Il corpo nella cronaca e il corpo in politica, in azienda, nelle istituzioni. Può una donna di potere concedersi il lusso di essere brutta? Ne hanno discusso la deputata Maria Elena Boschi, Licia Mattioli, vice presidente di Confindustria, Livia Pomodoro, magistrata e Daniela Santanché, senatrice e imprenditrice. Protagoniste che non hanno rinunciato a sviluppare un proprio stile — «una forma di rispetto verso sé stesse» — nonostante le carriere impegnative.

Corpi al cinema, in tv. Come sono cambiati e come cambieranno. Lo stereotipo dell’eroe buono è passato di moda. «Oggi anche i cattivi sono protagonisti amati», ha analizzato Maria Pia Calzone, la Imma Savastano della serie tv Gomorra. «Il corpo femminile in tv si è evoluto. Io ho sempre voluto accanto a me donne parlanti e pensanti come Milly Carlucci e Isabella Rossellini, ha ricordato Renzo Arbore. «Le ragazze Coccodè di Indietro tutta erano la satira di uno stereotipo».

CORRIERE.IT

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