Attacco a petrolio saudita frena Europa, a Piazza Affari ko Atlantia (-7,8%)
Il “super petrolio” ha invece spinto l’industria legata al greggio: in testa Tenaris (+2,7%), Saipem (+2,8%) ed Eni (+1,9%). Acquisti moderati su Cnh (+0,25%) dopo la notizia che il fondo Elliott avrebbe messo assieme una quota sotto il 3%. Seduta in affanno per il settore dei bancari, da UniCredit (-1,7%) a Intesa Sanpaolo (-1,8%), dopo la corsa della scorsa settimana legate alle mosse espansive della Bce di Draghi. Debole Salvatore Ferragamo (-1,84%) con gli analisti che definiscono incerti i tempi per il rilancio del marchio. Fuori dal listino principale svetta Salini Impregilo (+3,1%) rinvigorita dalla maxi commessa in Texas, mentre il titolo Mediaset chiude sopra la soglia di recesso per progetto Mfe a quota 2,78 euro (2,77 euro è il limite fissato dal Biscione).
Crolla Atlantia (-7,8%) , domani cda straordinario chiesto da Castellucci
Mentre Piazza Affari ha perso circa un punto percentuale nel FTSE MIB, le altre Borse arretrano a ritmo meno consistente. A pesare su Milano è stato soprattutto il nuovo ko di Atlantia
che scende di oltre il 7% dopo essere caduto dell’8% venerdì: oggi sono
in programma i cda della controllata Autostrade per l’Italia e
dell’azionista di riferimento Edizione dopo gli arresti domiciliari
disposti verso tre dirigenti di controllate (Aspi e Spea) per i rapporti
sulla manutenzione dei viadotti. Secondo le indiscrezioni di stampa
potrebbero essere decisi ricambi ai vertici. Questo mentre Giovanni
Castellucci ha chiesto al presidente Atlantia, Fabio Cerchiai, la
convocazione di un cda straordinario della holding.
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In Asia, listini deboli dopo i dati cinesi. Tokyo ferma per festività
Le piazze asiatiche hanno sofferto i dati macroeconomici cinesi
deludenti sulla produzione industriale a +4,4% e sulle vendite al
dettaglio (+7,5%). in discesa rispetto alle rilevazioni precedenti.
Shanghai è stata fiacca e Hong Kong ha perso l’1%. Chiusa la Borsa di
Tokyo.
BTp, spread stabile in area 133 punti
Poco mosso lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale di
rendimento
tra il BTp decennale benchmark (Isin T0005365165) e il pari durata
tedesco si attesta a 136 punti base, 4 in più rispetto al closing di
venerdì. Anche il rendimento del BTp benchmark italiano, che venerdì
aveva toccato il minimo storico di 0,80%, si mantiene pressoché
invariato allo 0,89% (era allo 0,85% in chiusura di venerdì).
Inflazione allo 0,4% ad agosto in Italia
Oggi
l’Istat ha diffuso le statistiche sull’inflazione di agosto.
L’inflazione si è attestata allo 0,4% sia a livello congiunturale sia a
livello tendenziale. Lo afferma l’Istat diffondendo i dati definitivi
riguardo allo scorso mese. La stabilità dell’inflazione e’ il risultato
di un quadro con pochi scostamenti rispetto al mese di luglio; da
segnalare, spiega l’Istat, solamente la lieve accelerazione dei prezzi
dei Beni non durevoli (da +0,2% a +0,6%). Sia l’inflazione di fondo, al
netto cioè degli energetici e degli alimentari freschi, sia quella al
netto dei soli beni energetici sono stabili rispetto al mese di luglio,
rispettivamente a +0,5% e a +0,6 per cento. L’inflazione acquisita per
il 2019 è +0,8% sia per l’indice generale sia per la componente di
fondo.
In Usa scende a 2 punti indice manifatturiero Ny a settembre
L’indice
Empire State, che misura l’andamento dell’attività manifatturiera
nell’area di New York, a settembre ha perso slancio. Il dato redatto
dalla Federal Reserve di New York è calato a 2 punti dai 4,8 di agosto e
i 4,3 di luglio. Gli analisti si aspettavano 3 punti. La componente
dell’occupazione è migliorata a 9,7 da 1,6 del mese precedente. La
componente dei prezzi ricevuti è passata a 9,2 da 4,5 punti ma quella
dei nuovi ordini ha perso terreno a 3,5 da 6,7 punti e quella delle
consegne è scesa di 3,5 punti a 5,8, minimi di quasi tre anni.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
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