Una cena per contarsi
In un primo momento l’ex premier sembrava intenzionato ad uscire dal partito e portare con sé solo alcuni esponenti a lui vicini. Ora però tutto è cambiato e si va verso una prova muscolare. Un parlamentare, che sta studiando le prossime mosse da compiere, spiega che anche al Senato potrebbe esserci un progetto più ampio che va al di là del semplice passaggio al gruppo Misto. “Stiamo valutando i regolamenti, con qualche deroga e l’aiuto della presidente Casellati si potrebbe formare un gruppo con l’appoggio di Nencini che fornirebbe il simbolo”. Ettore Rosato lasciando la riunione non nasconde infatti l’entusiasmo: “Tutto è possibile, rispettando i regolamenti ce la faremo. Li abbiamo studiati”.
I senatori pronti da subito a lasciare il Pd insieme a Renzi sono sette: Faraone, Bellanova, Bonifazi, Magorno, Cerno, Comincini, Garavini. Ma l’ex segretario è riuscito nelle ultime ore ad allargare il fronte. A questi si aggiungerebbero Ginetti, Grimani, Cucca, Mauro Marino, Giacobbe, Ferrazzi, Laus.
Alla Camera si è tirata indietro la sottosegretaria Anna Ascani. Restano convinti del passaggio invece Giachetti, Nobili, Anzaldi, Carè, Librandi, Boschi, Di Maio, Mor, Marattin, Fregolent, Scalfarotto, Rosato, Migliore, Annibali, Del Barba, Paita, Gadda, De Filippo, Rossi. Tra gli incerti ci sono Noia, D’Alessandro.
Lo stesso fronte renziano sta vivendo un vero e proprio dramma. Anche dal punto di vista dei rapporti umani. Basti pensare che nei mesi scorsi Lorenzo Guerini e Luca Lotti hanno dato vita a Base riformista e ora non hanno aderito al progetto dell’ex premier. E come loro anche altri esponenti da sempre considerati al fianco dell’ex presidente del Consiglio. Da Malpezzi a Biti che sottolineano di voler restare nel partito e “di essere al servizio di questa comunità”.
Intanto Renzi guarda al governo e punta a presidiare un’area di centro. “Vuol svuotare il Pd a poco a poco, così da far vedere che il nuovo partito può crescere. E poi Matteo vuole prendere anche pezzi di Forza Italia”, dice chi lo conosce molto bene. Secondo i più ottimisti sarebbero circa sei o sette i senatori azzurri che in una prospettiva di medio o lungo termine potrebbero aderire al progetto di Renzi, tra questi gira il nome di Massimo Mallegni. Le trattative, una volta formati i gruppi, andranno ancora avanti. Nell’intenzione di Renzi si è solo all’inizio.
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