Droga, +30% di consumatori nel mondo. I dati italiani Regione per Regione

Gli oppiodi sono i responsabili dei due terzi dei decessi totali del 2017. Sono usati da 53,4 milioni di persone (+56% rispetto al 2016), 11 milioni delle quali se li iniettano. Tra queste ultime 1,4 milioni vivono con l’HIV e 5,6 milioni con l’epatite C. I rischi di contagio sono particolarmente alti nelle carceri dei Paesi sottosviluppati, spesso altamente permeabili all’ingresso di stupefacenti, e dove continua lo scambio di siringhe.

Negli Usa l’overdose da oppiodi ha ucciso oltre 47.000 persone (più 13% rispetto al 2016), e 4.000 in Canada (più 33%). Aumenti causati soprattutto dall’uso di farmaci come il fentanyl, un antidolorifico oppiaceo 50 volte più potente dell’eroina e facilmente reperibile su prescrizione medica. In Africa, invece, si è diffuso l’uso del tramadolo (un altro potentissimo antidolorifico procurabile con ricetta semplice). È la droga che assumevano i combattenti dell’Isis prima delle battaglie. In nove anni i sequestri di tramadolo sono passati da 10 chili nel 2010 a 125 tonnellate nel 2017. Viene fabbricato illegalmente in Asia meridionale e arriva in Africa attraverso il Medio Oriente.

I dati sui sequestri di oppio ed eroina nel 2017

L’Afghanistan resta il primo produttore al mondo di oppio e derivati con 263.000 ettari, anche se si registra un calo del 17% dei terreni coltivati a papavero. Nonostante questo, e nonostante la grave siccità, nel 2018 il Paese asiatico ha prodotto 6.400 tonnellate di oppio. L’82% del totale mondiale. Il 2017 è stato un anno di record per quanto riguarda i sequestri: oppio (+5% rispetto al 2016), eroina +13%, morfina +33%.

È allarme cocaina nel mondo

La produzione di polvere bianca, che si concentra nella regione andino-amazzonica, ha battuto nel 2017 tutti i record con una stima di 1.976 tonnellate, più 25% rispetto al 2016. Ed è cresciuta del 50% negli ultimi dieci anni. Un boom dovuto soprattutto all’aumento della domanda in Nord America ed Europa, sostenuta da un surplus di produzione in Colombia (che da sola fa il 70% del totale). Grazie all’accordo di pace concluso nel 2016 tra governo e le Farc, infatti, i campi di coca hanno si sono estesi ai territori precedentemente controllati dai guerriglieri (+17%). Il rapporto Unodc stima che nel 2017 circa 18,1 milioni di persone, tra i 15 e i 64 anni, hanno fatto uso di cocaina. Sono però aumentati anche i sequestri. Dal 2014 al 2017: +95,7%.

Cannabis, la droga più diffusa

La droga più diffusa, comunque, rimane la cannabis, che viene prodotta in 159 paesi, ma soprattutto in Maghreb, Medioriente e Balcani meridionali. È usata da 188 milioni di persone. Il mercato più grande al mondo sono gli Stati Uniti, dove si sta cercando di combatterne il traffico anche attraverso la legalizzazione. I produttori illegali hanno cercato a loro volta di contrastare la legalizzazione aumentando il principio attivo fino a cinque volte. Sta di fatto che Il numero di consumatori negli Stati Uniti è aumentato del 60% dal 2007 al 2017, anno in cui i sequestri di cannabis sul suolo statunitense hanno rappresentato il 21% del totale.

Quasi mille tipi di droghe sintetiche

Sul fronte delle droghe sintetiche, continuano a essere individuate nuove sostanze psicoattive per un totale di 892 a fine dicembre 2018. In dieci anni il quantitativo sequestrato nel mondo di metanfetamina, una delle sostanze sintetiche più diffuse, è aumentato dell’800% nella zona del sudest asiatico. Grandi consumatori di metanfetamine sono i nordamericani: ne fa uso il 2,1% della popolazione compresa tra 15 e 64 anni.

Sequestri in Europa e Usa negli ultimi 10 anni

Un dato preoccupante è l’aumento costante della potenza delle droghe: cannabis con più Thc, ma soprattutto cocaina ed eroina con maggiori gradi di purezza. Lo dimostrano le analisi sui sequestri, che sono in aumento anno per anno. In dieci anni in Europa è stato sequestrato il 2% in più di eroina e oppiodi, il 137% in più di cocaina e il 15% in meno di cannabis. Nel Nordamerica l’eroina e gli oppiodi sequestrati sono stati il 359% in più, la cocaina il 66%, la cannabis il 40% in meno. Secondo Unodc le polizie hanno posto meno attenzione al traffico di cannabis, concentrando gli sforzi sulle droghe più pesanti.

Italia: meno sequestri di cocaina ed eroina, più marijuana

Rispetto al resto d’Europa e Usa in Italia i dati sono ribaltati. In dieci anni nel nostro Paese si è sequestrato il 53% in meno di eroina l’1,33% in meno di cocaina e il 194% in più di cannabis. Ma nel 2018 si sono registrati alcuni cambi di tendenza: più 59,52% di eroina sequestrata, più 37,31% di droghe sintetiche, il 93,93% di piante di cannabis e il 318,5% di hashish. Continuano invece a calare i volumi della cocaina (-11,70%), mai così in basso dal 2004, e di marijuana (-58,01%). Le regioni nelle quali avvengono i maggiori numeri di sequestri sono Sicilia seguita da Puglia, Campania, Lazio, Lombardia, Calabria, Toscana e Liguria. I cali più vistosi in percentuale, invece, in Molise, Emilia Romagna, Abruzzo, Marche e in Trentino Alto Adige.

I danni delle droghe sulla popolazione italiana

Nel 2017 il 22% degli italiani tra i 15 e i 64 anni hanno fatto uso di droghe almeno una volta. Siamo i terzi più consumatori d’Europa, a parimerito con l’Olanda, dopo Repubblica Ceca e Francia. Al 31 dicembre 2018 le strutture sanitarie avevano in cura 15.754 persone, mentre quelle segnalate per detenzione a uso personale di sostanze stupefacenti o psicotrope sono state 39.278, l’11% dei quali minorenni. Dati sostanzialmente stabili rispetto al 2017 (la crescita si aggira sull’1%). L’età media dei segnalati è di 24 anni, le classi di età con maggiore incidenza sono quelle tra i 18 anni e i 20 anni e quella oltre i 30 anni. Crescono per il secondo anno consecutivo le morti per overdose che, nel 2018, sono state 334, 38 in più rispetto al 2017 (+12,84%). Metà di loro hanno perso la vita a causa degli oppiacei, eroina in primis. Dal 1973, anno in cui hanno avuto inizio le rilevazioni in Italia, ad oggi hanno perso la vita 25.405 persone.

Dove finisce la droga sequestrata

In Italia la droga sequestrata da forze dell’ordine viene tenuta in deposito, sorvegliato dalla polizia giudiziaria, per una decina di giorni, cioè il tempo necessario alle perizie e al prelievo di piccoli campioni per uso processuale. Quindi il giudice ne ordina la distruzione, che avviene in inceneritori appositamente predisposti, alla presenza del giudice, degli avvocati, della polizia giudiziaria e, in caso ne facciano richiesta, anche degli imputati, dei loro familiari e dei giornalisti. Tutte le confezioni di droga che vanno nell’inceneritore sono controllate per verificare che il contenuto non sia stato sostituito. Se uno degli addetti all’operazione sottraesse una parte della droga sequestrata e venisse scoperto, verrebbe processato per peculato e non per spaccio. Una procedura «blindata», ma in tanti Paesi le forze di polizia sono corrotte e conniventi e molta della droga sequestrata torna in circolo.

L’ultima frontiera: il web

Le transazioni di droga avvengono anche in rete. Nell’open web, attraverso siti appositi (molti dei quali ubicati in server situati in Olanda, Nord Europa o Europa dell’Est), ma soprattutto nel darkweb, la parte «oscura» della rete alla quale si accede con sistemi di connessione anonima e criptata. I pagamenti avvengono con carta di credito o attraverso cripto-monete. Un e-commerce illegale che permette la crescita di una nuova imprenditorialità criminale «fai da te» nell’ambito del traffico di droga. Una modalità di diffusione particolarmente difficile da contrastare e da punire, poiché vendita e acquisto avvengono senza contatti diretti: posta aerea ed elevato grado di riservatezza sul contenuto.

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