Emergenza migranti. La strategia che manca
di MARIO ARPINO
Come prevedibile, gli sbarchi sulle nostre coste (dette malignamente ‘il ventre molle d’Europa’) sono in aumento. Non siamo ancora a Mare Nostrum, operazione tutta italiana che prelevava ‘onestamente’ i migranti sui barconi per sbarcarli direttamente a casa nostra, e nemmeno ai tempi del pre-Minniti, quando Ong e flotte alleate che, pur avendo una ben diversa missione, tra applausi di anime candide e benedizioni domenicali ne proseguivano l’opera.
È sin toppo facile sostenere che questo aumento sia dovuto al fatto che i ‘cattivi’ Minniti e Salvini si siano (o siano stati) tolti di mezzo, per lasciare il posto a personaggi graditi dall’establishment. Tuttavia la realtà è che gli sbarchi erano diminuiti, ed ora sono in aumento. Certo, erano provvedimenti tampone, la cui durata, senza il subentro di una strategia di lungo termine, non poteva durare all’infinito. Mentre il Governo, zigzagando tra le liti dei partiti, si sta faticosamente impegnando a mettere a punto questa strategia, vanno individuate le cause dell’innegabile aumento del flusso.
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