«Impeachment per Trump, ha tradito il nostro Paese»: l’annuncio dei democratici
di Giuseppe Sarcina
Donald Trump ora è formalmente indagato dal Congresso per il caso «Biden-Ucraina». Ieri sera Nancy Pelosi, Speaker della Camera dei deputati ha annunciato la formazione di una commissione di inchiesta per avviare l’«impeachment» del presidente, accusandolo di «aver violato la Costituzione», di aver «tradito il suo giuramento, tradito la sicurezza nazionale e tradito l’integrità del processo elettorale. Nessuno è al di sopra della legge». È una svolta cruciale per la politica americana. Il precedente più ravvicinato è quello di Bill Clinton, incriminato per aver mentito sul suo rapporto con Monica Lewinsky.
La Costituzione prevede che il presidente possa essere rimosso se colpevole di «tradimento, corruzione e altri gravi reati». La procedura è complessa. La House of Representatives, ora controllata dai democratici, decide a maggioranza se rinviare a giudizio, oppure no, il capo dello Stato. Ma il verdetto finale tocca al Senato, che invece è nelle mani dei repubblicani: per la condanna occorre il «sì» dei due terzi nell’Aula. Sulla carta, dunque, Trump non rischia di essere cacciato dalla Casa Bianca (anche Clinton si salvò in Senato).
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