Quanto ci costano 1.404 miliardi fermi sui conti correnti
di Ferruccio de Bortoli
Ormai abituati a vivere di paradossi economici non ci facciamo più caso. Ma il costo del denaro non è mai stato così basso. Dunque non è mai esistito, nella lunga e tormentata storia della finanza italiana, un periodo così favorevole per chiedere un prestito. Certo non siamo come in Germania o in Finlandia dove vengono offerti mutui per la casa a tasso negativo. All’insegna cioè dello slogan «ti pago se ti indebiti». Ma poco ci manca. Tutto ovviamente è relativo. E anche il «primato triste» — chiamiamolo così perché non cresciamo anzi vediamo all’orizzonte uno spettro di recessione — del livello storicamente ridotto del costo del denaro deve essere confrontato con quello che accade nella maggioranza degli altri Paesi europei. Altrove i tassi sono negativi da tempo. investimenti
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La discesa
Conta dunque la differenza, quello spread che è sceso dall’esplodere della crisi politica estiva di circa cento punti base. Secondo l’ultimo bollettino dell’Abi, l’Associazione bancaria italiana, in agosto il tasso medio sui mutui casa è sceso all’1,68%. Era al 5,72% prima della grande crisi finanziaria, 12 anni fa. Il tasso medio sui finanziamenti alle imprese è parallelamente calato all’1,25%. Era al 5,48% a fine 2007. Ora con un costo del denaro così a buon mercato ci si aspetterebbe che i prestiti esplodessero.
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