Contanti, carte e bancomat. Ecco la “tenaglia” del Fisco
Arriva la tenaglia del Fisco firmata governo giallorosso. Il nuovo esecutivo di fatto ha messo al centro della sua agenda una riforma fiscale che dichiara guerra al contante.
La parola d’ordine è “tracciabilità”. I pagamenti dovranno passare sotto la lente dell’Agenzia delle Entrate con un obiettivo chiaro ridurre l’evasione e il nero che ammonta a 100 miliardi di euro l’anno. Innanzitutto il nuovo piano del governo prevede degli incentivi per gli acquisti con carte di credito o con l’uso del bancomat. Il nuovo corso prevede un azzeramento delle commissioni a carico degli esercenti per le spese che ammontano a 5 euro e una riduzione per quelle fino a 25 euro. In questo quadro va sottolineato anche la strategia messa in campo dal Poligrafico, come sottolinea il Corriere, di collegare ai conti di poste e banche la tessera d’identità elettronica. Ma in queste grandi manovre fiscali vanno evidenziate le sanzioni previste per chi non ha un Pos per i pagamenti. Per il momento resta in stand by l’ipotesi di accendere i riflettori con sanzioni su chi preleva contante oltre la soglia dei mille euro giornalieri e i 5mila euro nell’arco di 30 giorni. Il governo poi vuole incrementare l’uso della fattura elettronica e dello scontrino digitale. Un’azione questa già messa sul campo dai gialloverdi con l’individuazione di circa 700 milioni di flasi crediti Iva. Ma su questo punto si riapre lo scontro tra i giallorossi e la Lega.
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