Braccio di ferro globale tra leader e parlamenti
di Antonio Polito
Un clamoroso braccio di ferro globale è in corso tra vecchi parlamenti e nuovi aspiranti autocrati. Prendiamo a prestito un termine che proviene dalla storia della Russia imperiale, e forse è esagerato se applicato a uomini politici democraticamente eletti e pienamente legittimati. Ma la metafora è utile a spiegare la portata dello scontro in atto: da un lato leader che intendono far derivare il loro potere da se stessi, dal proprio rapporto diretto con il popolo; dall’altra parlamenti che li ritengono invece sottoposti alla supremazia della legge, che si esprime attraverso i rappresentanti del popolo. Ed è una battaglia inevitabilmente ambigua: in fin dei conti l’etimologia dei due termini in conflitto, «democrazia» e «populismo», è la stessa, poiché «demos» in greco equivale a «populus» in latino. I casi Johnson e Trump sono emblematici, e simili.
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