Fine vita, Conte: «Ho dubbi che ci sia un diritto alla morte. Sì a obiezione di coscienza per i medici»

«Cambi di casacca, pratica inaccettabile»

Forte della nuova flessibilità concessa dalla Ue, promette una manovra «molto espansiva» e senza aumenti selettivi dell’Iva: «Ho preso l’impegno solenne a disinnescare i 23 miliardi di clausole di salvaguardia». E se qualche rimodulazione si rivelasse necessaria, dovrà produrre «beneficio» per gli italiani. Reddito e Quota 100, che fine faranno? «Intendiamo conservarle», garantisce Conte e nega l’intenzione di rimodulare la riforma leghista delle pensioni: «Non salterà nessuna finestra». Tra Mef e Palazzo Chigi è poi allo studio, rivela, una sforbiciata alle aliquote anche sopra i 65 mila euro: «Ma non chiedetemi la cifra esatta». Si parla dello «stile Conte», del suo progetto politico per un’Italia «smart» e Perrino, confidando nel clima rilassato di una piazza amica, azzarda: esiste il partito di Conte? «Nessun partito — si schermisce il premier, ammettendo però di aver preso gusto alla politica —. La mia più grande ambizione è la realizzazione del programma». Renzi la preoccupa? «Ben venga lo spirito critico, può dare un contributo positivo». A preoccuparlo invece, e molto, sono i parlamentari del M5S che salutano Di Maio e se ne vanno: «Bisogna contrastare la pratica inaccettabile dei cambi di casacca, rendendo più stringenti i regolamenti parlamentari». Ha visto Beppe Grillo? «Ci ho preso un caffè in privato, molto simpatico e intellettualmente vivace». Casaleggio, giura, lo ha sentito solo un paio di volte e al nome di Giorgetti quasi salta sul divano: «Come sottosegretario non è certo stato la longa manus del premier, ha rappresentato il suo partito». E Salvini? Troppo mojito? «Io sono molto sobrio».

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