“Ogni capriccio può portare alla rottura”
A Zanda le multe non piacciono. Né quelle di Di Maio né quelle del Pd in Umbria: “È un errore”. Errore è la parola che il tesoriere del Pd ripete più volte, in questa conversazione con l’Huffpost. Sull’Umbria, ma anche sull’approvazione del taglio dei parlamentari senza la garanzia di una nuova legge elettorale: “Scardina la rappresentanza. Sarebbe stato meglio abolire il Senato tout court”. Non parla apertamente di “cedimento” del Pd ai Cinque stelle, anzi loda l’operato di Zingaretti, ma per la prima volta dalla nascita del Conte bis nomina la parola crisi, svelando la debolezza dell’attuale assetto: “Questa è una maggioranza fragile, costruita a ferragosto, ogni capriccio può portare alla rottura”. E invita Conte a farsi carico delle tensioni causate da Renzi e Di Maio.
Onorevole Zanda, che differenza c’è tra le multe di Di Maio e quelle del Pd in Umbria, anche se non si chiamano così?
Francamente considero uno sbaglio, un errore far sottoscrivere accordi che prevedono multe, risarcimenti, li chiami come vuole. Ed è un errore ancora maggiore per quel che riguarda i consiglieri regionali che vengono eletti con le preferenze, indicati dagli elettori. Però penso che tra i candidati e il partito vada sottoscritto un patto d’onore.
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