Partite Iva, flat tax al 15% fino a 65 mila euro: ecco cosa cambia
Nuovo governo: Flat tax, pensioni, aumenti Iva. Tutti i dossier aperti
di Redazione Economia
Abolito il «forfettone»
Ormai quasi certa, stando anche alle parole del ministro Gualtieri, l’abolizione del cosiddetto «forfettone» del 20%, su redditi tra i 65 mila e i 100 mila euro, mentre Bruxelles ha bocciato l’ipotesi di estendere l’obbligo di fatturazione elettronica ai forfettari. I contribuenti «minori» con un regime fino a 65 mila euro per la Ue sono già abbastanza gravati senza dover aggiungere altri tributi.
2 milioni di partite Iva interessate
Ma quali sono gli ambiti di intervento su una platea di potenziali interessati che sfiora i 2 milioni di partite Iva? Il primo potrebbe essere il ritorno al alcune clausole di esclusione, magari come quelle in vigore prima della modifiche del 1° gennaio, che prevedevano per i forfettari di non poter pagare i dipendenti oltre i 5 mila euro e non poter acquistare beni strumentali per cifre superiori ai 20 mila euro. Ipotesi di modiche anche per quanto riguarda le soglie di ricavi attualmente uniformate a 65 mila euro. Si potrebbe così tornare alle differenziazioni in base ai macro-settori di appartenenza (codici Ateco). Un’altra ipotesi, che però appare già poco probabile, riguarda il rialzo dell’aliquota dell’imposta sostitutiva, attualmente al 15% (che scende al 5% per le start up).
Gettito Iva: +2,3%
Intanto, l’andamento del gettito Iva è buono: nei primi 8 mesi dell’anno è cresciuto di 1.892 milioni di euro, (+2,3%). Il Mef spiega che il risultato è dovuto, in particolare, alla componente di prelievo sugli scambi interni che registra un incremento di 1.931 milioni di euro (+2,6%). Diminuisce, invece, il gettito dell’Iva sulle importazioni (-39 milioni di euro, -0,4%).
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