Conte e i due Matteo (Renzi e Salvini): non sopporto i prepotenti
di Massimo Franco
«Giuseppe Conte non delegherà nulla. La responsabilità sui servizi segreti spetta al premier. E in questa fase si tratta di una questione dirimente. Non conviene affidare gli apparati di sicurezza a persone che rispondono ad altri. È una garanzia per tutti…». A Palazzo Chigi si sono tolti i guanti ed è stata messa da parte almeno temporaneamente la flemma. La guerra ai «due Matteo», Matteo Salvini e Matteo Renzi, uno capo della Lega, uno formalmente alleato di Conte, è cominciata: sebbene il presidente del Consiglio la consideri una guerra difensiva, e cerchi la tregua. L’impressione è che ritenga il leader della destra e l’ex premier che ha spaccato il Pd accomunati dalla fretta: la fretta di far cadere il governo. Ma «a me», ripete il presidente del Consiglio, «non piacciono i prepotenti».Per il capo del Carroccio, vedere implodere entro il 2020 la maggioranza M5S-Pd, con gli addentellati di Leu e Italia viva, è indispensabile per non dovere rivedere tutta la sua strategia elettorale.
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