Pensioni, spunta la rivalutazione. Il Mef: Iva rimodulata

di Jacopo Orsini

Il governo apre ai sindacati sulla rivalutazione delle pensioni. Si terrà venerdì a Palazzo Chigi un tavolo tecnico su questo tema e i sindacati sperano di poter strappare qualche novità positiva sul tema dell’adeguamento all’inflazione dei trattamenti previdenziali. Adeguamento che oggi al di sopra dei 1.520 euro mensili lordi è riconosciuto in misura parziale e decrescente in base al reddito. Anche di questo si è parlato ieri nell’incontro tra il premier Giuseppe Conte e i leader di Cgil, Cis, e Uil: i margini di manovra sono incerti ma c’è la volontà di dare un segnale anche al mondo dei pensionati. Nel 2019 sarebbe dovuto tornare in vigore il sistema di rivalutazione quasi pieno degli assegni, con il quale viene applicata una piccola riduzione dell’aumento riconosciuto, ma solo per le fasce di pensione che superano una certa soglia. L’esecutivo gialloverde però ha deciso che per tre anni questo meccanismo sarebbe stato sostituito da uno più penalizzante (e simile a quello in vigore tra il 2014 e il 2018): le decurtazioni della rivalutazione riconosciuta sono sull’intero importo della pensione e arrivano al 60 per cento per i trattamenti più alti.

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