I nostri doveri di fronte ai morti del sabato sera

Perché le «stragi del sabato sera» — termine orribile, ma efficace — si erano ridotte, negli ultimi anni? Non facciamoci illusioni: non per maggiore senso di responsabilità collettiva. Il numero degli incidenti, delle vittime e dei feriti è diminuito perché sono aumentati i controlli e sono cambiate le regole. Chiunque ha meno di trent’anni lo sa, chi ha figli e nipoti di quell’età lo può confermare: la lontana possibilità di essere fermati da polizia e carabinieri, e sottoposti a un controllo, era diventata una probabilità. Il ritiro della patente, e la lunga trafila per riottenerla, costituivano uno spauracchio. E gli spauracchi, in molti casi, funzionano. Poi è successo qualcosa: abbiamo pensato di aver vinto la guerra, quando avevamo combattuto bene una battaglia. Dove sono le campagne antialcol alla guida: passate di moda? Siamo certi che tutte le pattuglie abbiano in dota-zione etilometri funzionanti? E come fermia-mo chi consuma altre sostanze, ritenendole essenziali al divertimento notturno, e poi si mette in auto? Avevamo, fino all’estate scorsa, un ministro dell’Interno assai affettuoso con i discotecari; ora in quel posto c’è una donna, ed è stata a lungo prefetto: conosce il tema e sembra meno disponibile a concedere atte-nuanti. Ma non ci sono soltanto le droghe e l’alcol. C’è la disattenzione, ormai la prima causa di incidenti stradali, e oggi ha un nome solo: smartphone. Quando, davanti a noi, un’auto procede lentamente, e si sposta qua e là sulla carreggiata come un battello ebbro, alla guida non c’è Arthur Rimbaud: c’è un tipo che sta messaggiando/chattando/po-stando. A bassa velocità, questo comporta-mento è irritante e pericoloso. Ad alta velocità è letale. Non sapremo mai se le giovani vite perdute in questi giorni sono dovute a un’occhiata al telefono, buttata dal guidatore quando non doveva. Forza polizia municipale, forza polizia stradale, forza carabinieri. Forza legislatore. Quando ci decideremo a fare qualcosa per impedirlo?

CORRIERE.IT

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