La provocazione. Ma la Chiesa parla di Dio?
di MICHELE BRAMBILLA
Stando al sondaggio di Antonio Noto che pubblichiamo oggi, la maggioranza degli italiani ritiene che se la Chiesa cambiasse sul celibato di preti e suore e
sul sacerdozio delle donne recupererebbe attrattiva, e le chiese
tornerebbero a riempirsi. Non dubito del sondaggio di Noto, nel senso
che non dubito che gli italiani la pensino così. Ma dubito, e
fortemente, che sia quella la causa delle chiese vuote.
Le varie
Chiese protestanti, infatti, ammettono il matrimonio dei loro pastori:
ma non sono meno in crisi – quanto a carenza di fedeli – di quella
cattolica (anzi). La Chiesa anglicana, poi, ha donne preti e perfino
vescovi, o vescovesse non so come si dica, ma la sua influenza sul
popolo è sempre più ridotta. Perché la questione del sesso sarà anche
importante ma non va al cuore del problema, che è un altro. Cerco di
spiegarmi.
L’uomo di oggi, almeno in Occidente, è sempre meno interessato alle «cose di religione» perché (come da decenni anticipato da alcuni filosofi, Severino ad esempio) affida la propria speranza di felicità a un altro dio: la Tecnologia. Si crede sempre di più che i progressi della scienza ci possano preservare da tanto dolore, e assicurare una vita lunga e agiata.
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