Whirlpool: pronti a trattare sulla riconversione di Napoli
I contenuti del piano non sono mai stati oggetto del confronto. La Morgia e Ferrario hanno accettato di illustrarceli. Prima, però, va affrontata una questione. Cosa è successo dal 25 ottobre 2018, quando la multinazionale Usa aveva preso un preciso impegno a rilanciare Napoli? «È successo che a gennaio sono arrivati i dazi di Trump e sono crollate le esportazioni, che rappresentavano un terzo della produzione dello stabilimento. Ma anche che in Italia le lavatrici alto di gamma che in negozio costano 7-800 euro non si vendono più», risponde La Morgia. a Napoli
Whirlpool non cambia idea: stop alla produzione dal 1° novembre. E i lavoratori bloccano l’autostrada
di Redazione Economia
«Non crediamo si tratti di una fase, il cambiamento è strutturale. Per capirci: dallo stabilimento di Napoli nel 2009 sono uscite 700 mila lavatrici e l’anno scorso siamo scesi sotto le 300 mila». Però Whirlpool ha intascato gli incentivi dello Stato italiano. E il governo pensa di farseli restituire. «Non è un incentivo in più o in meno che cambia le cose. Il punto è tutto industriale: il business non regge. In 4 anni a fronte di 700 milioni di investimenti abbiamo ricevuto 20-22 milioni di incentivi attraverso bandi nazionali e regionali — fa il punto La Morgia —. In Italia abbiamo altri cinque stabilimenti in buona salute. Il piano di investimenti dal 2019 al 2021 in Italia è di 250 milioni di cui 90 già mobilitati. È confermato. L’Italia per Whirlpool è strategica». Sì, però le lavatrici che dal primo novembre non produrrete più qui da quale stabilimento usciranno? Saranno prodotte in Polonia? «Non abbiamo deciso». a napoli
Whirlpool, azienda sospende cessione fino al 31 ottobre. Ira del governo
di Claudia Voltattorni (cvoltattorni@corriere.it)
Veniamo a ora alle prospettive per Napoli. Il business della Prs di cui Ferrario è imprenditore di riferimento (e a breve anche azionista) è quello dei container refrigerati per il trasporto del fresco. «Parliamo di container innovativi e brevettati, che possono passare dal treno alla nave al camion senza che la merce sia spostata. Prs possiede il 32% di Aok-Prs coldchain ltd, società cinese che inizierà la produzione destinata al mercato asiatico all’inizio del 2020», spiega Ferrario. Si sussurra che Prs abbia solo 2 milioni di capitale… «Il patrimonio sarà di circa 30 milioni, nel corso dei primi 27 mesi investiremo in macchinari e attrezzature 23,6 milioni, i mezzi finanziari non mancano. Lugano
Whirlpool di Napoli alla scatola vuota svizzera: tutti i misteri della Prs
di Mario Gerevini
Negli aspetti tecnici, ci supporta nella fase di engineering con la divisione macchinari e attrezzature Alfagomma, multinazionale italiana specializzata nella produzione di tubi flessibili e raccordi con 3.800 addetti, 438 milioni fatturato e 22 stabilimenti in 10 Paesi». Quanti lavoratori sarebbero riassorbiti ed entro quando? «Nei nostri piani tutti a regime all’inizio del 2022. Dalla fine del 2020 in poi inizierebbero a entrare gradualmente a scaglioni». Whirlpool sarebbe disponibile a rimandare la cessione del ramo d’azienda oltre il 31 ottobre se ci fosse una nuova convocazione del governo per parlare della proposta di reindustrializzazione di Prs? «Al momento nessuno ci ha proposto nulla…», glissa La Morgia. Ma se la proposta arrivasse? «Solo la nostra permanenza sul sito non è in campo».
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