Firenze, Leopolda da tutto esaurito. Renzi: “Altro che flop, qui c’è tanta gente libera”

Mentre in platea spunta Roberto Giachetti, la sala è stracolma e i cancelli sono già stati chiusi da tre ore. “Vi ricordate gli articoli che prevedevano il flop della Leopolda 10 nei giorni scorsi?  Quanto sarà divertente smentire così anche i sondaggi” twitta poco dopo il deputato di Italia Luciano Nobili. Tra la folla appare Simona Bonafè, eurodeputata Pd e segretario regionale dem della Toscana, che subito rassicura: “Resto nel partito ma sono venuta a salutare tanti amici”. “Gli avversari del Pd non sono qui dentro, anzi qui c’è una forza alleata al governo – ragiona Bonafè –  una forza che anche alle prossime elezioni regionali può allargare il centrosinistra”.

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Dal palco in stile concerto, allestito come un salotto di una casa tra arredi vintage e un grande albero di corbezzolo, l’ex premier rincara la dose e manda “un abbraccio a tutti quelli che hanno fatto propaganda perché non venisse nessuno”. “Se dieci anni fa ci avessero detto che la Leopolda è troppo piccola – ha aggiunto – ci avrebbero perso per matti, invece oggi dimostriamo che c’è un popolo e che se non fate i conti con questo popolo vivo, vero, sono problemi vostri”. “Questo della Leopolda è un popolo che c’è, fatevene una ragione – ha ribadito rivolto a critici, avversari politici e giornalisti -. Dicevano che sarebbe stato un flop: figuriamoci se veniva gente…”. E proprio su quel palco, con alle spalle un megaschermo con la scritta ‘Leopolda 10 – Italia Ventinove’, ci sarà di fatto il battesimo per il partito dell’ex premier, dopo la rottura con i dem.

l collegamento con Kobane e il futuro del governo Prima del collegamento via Skype con Kobane con Nasrin Abdalla, comandante curdo dell’Unità di Protezione delle Donne che sta combattendo contro l’aggressione turca, Renzi rassicura anche sul futuro del governo: “L’abbiamo fatto partire un mese fa, se lo facciamo cadere dopo un mese ti ricoverano per schizofrenia”. “Se lanciamo delle idee non potete dirci che sono ultimatum: gli ultimatum li lanciano i populisti, se non si capisce la differenza vuol dire arrendersi al populismo”, ha aggiunto. “Questo è un luogo di libertà, c’è tanta gente libera, che vuol provare a fare politica perchè non ne può più del populismo. A me piace l’idea che la Leopolda del decennale si sia aperta con la mostra dedicata a Tiberio, che è con noi”, ha spiegato Renzi ricordando il fotoreporter scomparso lo scorso novembre, al suo fianco durante gli anni di Palazzo Chigi. E a cui è dedicata la mostra che Renzi ha inaugurato nel pomeriggio.

Leopolda 10, in tantissimi rimangono fuori dai cancelli


Poi il ricordo di dieci anni di Leopolda: “Tra le tante persone che vorrei ricordare ne scelgo una: un magistrato che per anni ha lavorato con noi, Raffaele Cantone, che è stato per anni un esempio a livello internazionale. Oggi l’addio di Cantone è passato un pò in secondo piano – ha aggiunto Renzi – bene, vorrei che oggi, nel momento in cui Raffaele lascia, ci sia un grande applauso per lui e per chi fa politica, per chi lotta contro la corruzione”. Tra i tanti interventi della prima serata anche quello del sindaco di Firenze Dario Nardella:  “Sono orgogliosamente sindaco del Pd, ma alla Leopolda non ci sono avversari: gli avversari andate a cercarli nella destra sovranista di Salvini, noi siamo qui per confrontarci, per parlare di contenuti, idee, fatti, progetti”.


Il programma Dopo l’inaugurazione di venerdì, sabato mattina sarà presentato il Family Act, con la ministra Elena Bonetti. E dalle 11 partiranno i lavori di una cinquantina di tavoli tematici, la base di partenza per il  programma di Italia Viva. Poi gli interventi dal palco, che andranno avanti fino alle 17.30, quando sarà svelato il simbolo del nuovo partito, scelto attraverso una consultazione online. Ma sabato sarà anche il giorno dell’attacco frontale a Conte e agli ex compagni di partito: un emendamento a firma di Italia Viva chiederà la cancellazione di quota 100 e il trasferimento delle risorse a famiglie e salari. Domenica, poi, spazio ad altri interventi prima del discorso di chiusura di Renzi previsto per le 13.

Chi ci sarà e chi no Se è assicurata la presenza dell’ex ministra Maria Elena Boschi, altrettanto annunciata è l’assenza di altri ex fedelissimi che daranno forfait: dal braccio destro Luca Lotti al vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, il toscano (e renzianissimo) David Ermini. Fino alle ex ministre Roberta Pinotti e Marianna Madia. Sul palco, invece, saliranno oltre alla ministra Bonetti anche la collega Teresa Bellanova, la deputata Maria Chiara Gadda che spiegherà il piano verde e la sindaca di San Lazzaro di Savena, Isabella Conti, possibile nuova coordinatrice nazionale di Italia Viva.

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