Ospiti poco desiderati

E allora ci risiamo. Altro che centrodestra unito. Siamo ancora a carissimo amico. Con Salvini che balla da solo, che vuole intestarsi la piazza di domani, che non pronuncia mai la parola centrodestra ma in una diretta facebook, proprio da Piazza San Giovanni, ha già preso possesso della piazza che un tempo fu della sinistra italiana. “Domani – si diverte sui social – ci sarà una marea umana, tanti donne e tanti uomini. La sinistra sta mettendo le mani avanti, dice ah i fascisti, i razzisti? No, sarà una piazza di italiani, papà, mamme, credenti e no”. E’ la prova di forza di un leader che ha due obiettivi: la piazza di domani e la vittoria in Umbria. Dove proprio nella regione rossa azzarda “di stravincere”. Ed è una corsa solitaria. Di lui e del suo partito. D’altro canto, bastava vedere, ieri, a Perugia, i tre leader. Al Park Hotel del capoluogo umbro, sembrava quasi tre estranei. Con il Capitano leghista speranzoso che tutto finisse in fretta, ma anche tanto infastidito dalla presenza dei due alleati di partito. “Dove sono i nostri, fateli scendere….”, sussurrava a un soldato quando si è reso conto della presenza della claque berlusconiana.

Eppure, raccontano i beni informati, che dietro l’affaire bandiera e la delusione della leader di Fratelli d’Italia si nasconderebbe il tentativo di non far parlare né Meloni né Berlusconi. Anche se alla fine entrambi interverranno per non sollevare altre polemiche, assicura un leghista di peso. Non a caso, nella scaletta ideale di Salvini si sarebbero dovuti alternare solo i governatori della coalizione e le categorie. Ove, per i categorie si intendono gli imprenditori, gli agricoltori, insomma, chi produce o fa qualcosa. E invece poi… E forse in questo pantheon potrebbero trovare spazio “gli intellettuali d’area”. Ma al momento non è dato sapere chi è stato contattato. Poi ovviamente spetterà al Capitano leghista chiudere la manifestazione. Un discorso, tenuto top secret, “che sta solo nella mente di Matteo”.  Anche perché il leader del Carroccio è solito preparare l’intervento nella notte che precede il grande evento. I temi che passerà in rassegna l’ex ministro dell’Interno saranno quasi certamente “l’orgoglio italiano”, il concetto che c’è “una maggioranza reale contro una minoranza di governo”, ma soprattutto il Capitano si soffermerà su tutti gli appuntamenti regionali da qui al 2020, “da cui partirà la spallata”.Tutto questo entro le sei del pomeriggio, “prima che faccia buio”. Con una musica rigorosamente italiana di sottofondo. E tutto pagato interamente dal Carroccio, al punto che un azzurro ironizza: “Hanno incassato altri rubli?”. 

Insomma il clima è questo. E allora sarà una lunga notte per il centrodestra prima della grande mobilitazione di massa. Eppure, prima ancora di giungere alla meta siamo già ai coltelli, alle ripicche, ai personalismi. Ecco perché, uno come Ignazio La Russa, attacca: “Sono sorpreso perché tutto si può fare, ma basta saperlo. Anche perché noi abbiamo fatto una manifestazione davanti Montecitorio, organizzata solo da noi. E non c’era un solo simbolo di partito, ma solo bandiere tricolore. Addirittura quel giorno la scaletta è stata fatta li per li, e a Salvini abbiamo concesso la chiusura. Ho detto ai miei di portare”. Domani invece si celebrerà l’ennesimo Salvini day. Con due ospiti indesiderati: Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. 

L’HUFFPOST

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