Manifestazione a Roma, Salvini rilancia: «Ora dobbiamo studiare»

È cambiato il capo ma il popolo è lo stesso di tredici anni fa, quando per la prima volta il centrodestra riempì la piazza «rossa» di San Giovanni: oggi come allora si è presentato in modo festoso e famigliare, oggi come allora ha i numeri per puntare alla riconquista del governo. Solo che oggi rispetto ad allora non ha ancora un programma di governo.

Perché le parole d’ordine pronunciate ieri dai tre leader del centrodestra non erano che una rivisitazione degli slogan berlusconiani con cui venticinque anni fa venne annunciata la «rivoluzione liberale». Nell’attesa del «nuovo miracolo italiano», Salvini Meloni e Berlusconi hanno riproposto infatti le formule del «meno tasse» e «più sicurezza». Hanno cavalcato l’algoritmo mediatico dei «porti chiusi», dietro il quale si tenta di nascondere un anno di gestione fallimentare nella politica dei rimpatri. E hanno persino scomodato «Dio patria e famiglia» per difendere l’identità nazionale.

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