Leopolda, Renzi ringraziato per la scissione dal Pd: «Ci hai liberato»
di Gian Antonio Stella
«Grazie, Matteo». «Grazie, Matteo». «Grazie, Matteo». Manco fossero stati scarcerati dai pozzi della Cayenna coi pipistrelli vampiro, gli ex capigruppo, vicepresidenti del parlamento, deputati, onorevoli, ministri sfilano alla Leopolda ringraziando Matteo Renzi per averli liberati finalmente dal Partito Democratico. Prigionieri, ecco come si sentivano. Reclusi. Intrappolati. Chiusi dentro una vecchia ideologia, una vecchia ditta coi cardini arrugginiti, un partito dove tutto era odio, rissa, contrasto, litigio, spaccatura… Sia chiaro: i democratici salteranno su dicendo di avere solo difeso accanitamente i cari valori di una volta sconvolti dalla irruenza guascona e prepotente del giovanotto arrivato da Rignano e impostosi a Roma senza guardare in faccia nessuno e senza rispetto per la storia. Ma certo colpisce, alla Leopolda, la parola che più viene ritmata praticamente in ogni intervento: libertà, libertà, libertà…
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