Cile, l’Esercito proclama coprifuoco totale: “Sospese le libertà”. È la prima volta dai tempi di Pinochet
Ma in Cile, con il suo passato ferito da una brutale dittatura, acquista un significato fosco e minaccioso. È stato del resto lo stesso Piñera ad affidare ai militari la gestione dell’ordine pubblico dopo gli assalti, gli incendi, i saccheggi che per tre giorni, da giovedì sera, hanno messo in ginocchio la capitale.
[ÚLTIMA HORA] Automotoras de Alameda en total destrucción. Sigue la manifestación y enfrentamiento con Fuerzas Especiales.#Rancagua #UltimaHora #OHiggins #EstadoEmergencia #19Oct #Chile
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Decine di migliaia di persone hanno invaso il centro e poi la periferia di Santiago colpendo i simboli di una crisi che serpeggiava da tempo e che è esplosa quando c’è stato l’ennesimo aumento dei prezzi dei biglietti dei trasporti, metropolitana in testa.
Il governo non è stato in grado di gestire questa vera sommossa, guidata dai giovani, ma sostenuta alla fine dalla maggioranza della popolazione. I danni ammontano a 200 milioni di dollari solo per le 80 stazioni della metro devastate e incendiate. Le strade, questo sabato mattina, apparivano un campo di battaglia. Disseminate di pietre, carcasse di macchine, furgoni, autobus dati alle fiamme, negozi con le vetrine infrante, semafori e insegne abbattuti, supermercati saccheggiati. Ci sono stati 308 arresti, 156 poliziotti feriti e altri dieci civili ricoverati in ospedale.
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