Doppia morale a 5 stelle. Ma i grillini hanno difeso i giganti

di PIERFRANCESCO DE ROBERTIS

Il carcere ai grandi evasori è uno slogan ruffiano da esibire nella campagna elettorale permanente, quella per cui alla sera i politici di oggi contano i like dell’ultimo sberleffo su Fb e si sentono De Gasperi. In teoria non è neppure una cattiva idea, perché non si capisce come mai se rubi una cassetta di mele vai in galera e se rubi milioni al fisco no. Il punto è semmai capire chi sono i grandi evasori, e se ci siano grandi evasori più grandi di altri. Su questo chi ha voluto il carcere appunto per i grandi evasori, il M5s, è in una contraddizione evidente. Tanto evidente perché in realtà, molti sospettano, per gli uomini di Grillo e Casaleggio si tratta di un conflitto di interessi.

Nella battaglia combattuta qualche mese fa sul fronte europeo per il copyright il Movimento Cinquestelle si è schierato in maniera compatta a favore della posizione sostenuta dai giganti del web. Ossia coloro che sono unanimente considerati come i grandi «evasori» dell’epoca contemporanea. Un’evasione il più delle volte condotta sul filo della legalità ma che di fatto sottrae al fisco ingentissime risorse.

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