Bio-on, blitz della Finanza nella start-up di Marco Astorri: arrestati manager e sequestri per 15o milioni

«Una Parmalat a Bologna»

Nel report, dal titolo “Una Parmalat a Bologna” si parlava di una società che si regge su «un castello di carte», ha una «situazione finanziaria precaria» e una contabilità che «presenta serie irregolarità». Bio-on, guidata dal presidente Marco Astorri, aveva smentito e presentato denuncia. Tre le misure cautelari personali emesse dal Gip di Bologna che la Guardia di Finanza sta eseguendo nei confronti di altrettanti soggetti, figure apicali dell’azienda. In corso anche il sequestro di beni per complessivi 150 milioni, pari al valore del profitto dei reati commessi. I finanzieri del Comando provinciale di Bologna stanno eseguendo anche diverse perquisizioni in Emilia Romagna, Lombardia e Lazio.

Le accuse di aggiotaggio e la guerra col fondo Qcm

Il caso Quintessential era scoppiato alla fine di luglio, e già da quel periodo era stata aperta un’inchiesta per aggiotaggio. Al centro c’era il PHA polimerico mentre molti fornitori ed esperti si erano spesi in favore dell’azienda di bioplastiche. Astorri aveva denunciato un attacco con intenzioni speculative. Anche la Consob aveva aperto un’indagine. Una vera e propria guerra quella tra la Bio-On, la startup bolognese della bioplastica, e il fondo Quintessential Capital Management. Dopo le notizie dell’esposto depositato da Qcm in Procura a Milano il 25 settembre, a quasi due mesi da quello di Bio-On che accusava il fondo di scorrettezze, la società ha sostenuto «l’assoluta correttezza del proprio operato, che sarà dimostrata in tutte le sedi competenti». I dettagli dell’operazione della Gdf saranno resi noti in una conferenza stampa in programma alle 11 al comando provincia della Gdf alla presenza del procuratore di Bologna Giuseppe Amato.

CORRIERE.IT

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