Ergastolo ostativo, la corte ha deciso: al mafioso non si può negare «la speranza»

Milena Gabanelli

Milena Gabanelli discute di ergastolo ostativo e della sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo con Marcello Bortolato, presidente del Tribunale di Sorveglianza di Firenze

Il 13 giugno 2019 una sezione del tribunale di Strasburgo si esprime contro l’esclusione dei benefici penitenziari per i detenuti condannati all’ergastolo per mafia e terrorismo: nell’ordinamento italiano, questi detenuti non hanno diritto alla liberazione condizionale, al lavoro all’esterno, ai permessi premio. Lo Stato italiano ricorre, chiedendo la pronuncia della Grande Camera della Corte europea dei diritti dell’uomo e sottolineando che il divieto-preclusione sia da considerare un caposaldo della legislazione contro il crimine organizzato: come spiegano coloro che lo hanno combattuto, i legami con mafia, ‘ndrangheta e camorra sono difficili da recidere.

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