Dal Papeete al Ppe: svolta leghista
Silvio Berlusconi e i suoi di Forza Italia lo vanno ripetendo da un anno almeno: la Lega dovrebbe entrare nella famiglia dei Popolari europei. Ora, dopo il successo elettorale in Umbria, dall’alto di sondaggi sempre favorevoli, ci sta riflettendo su anche Matteo Salvini. L’operazione diplomatica è complicatissima e si annuncia lunga. Ma la marcia di avvicinamento al Ppe è necessaria per rompere il cordone sanitario costruito intorno alla Lega in Europa. Il leader ne ha parlato con alcuni dei suoi, Giancarlo Giorgetti e Lorenzo Fontana tra gli altri, i più attenti alle relazioni internazionali, vero regolatore della politica nazionale anche in Italia.
E’ un po’ come archiviare i mesi del Papeete, quasi che il leader abbia imparato la lezione estiva, culminata poi nella crisi di governo da lui dichiarata. Ora serve diplomazia e prudenza soprattutto in politica estera e sulle materia economiche. Insomma, meno bandiere anti-euro alla Borghi, più sforzo di accreditamento presso le Cancellerie europee, quando ci si arriverà. Si inizia dal Ppe, il primo gruppo politico all’Europarlamento, ancora spina dorsale del potere europeo.
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