Come cambia la manovra 2020: modificata la tassa sulla plastica, rinvio per le auto aziendali
di Mario Sensini
Tasse sulle auto aziendali, tutti contrari, si va verso il rinvio
I PARTITI
Proposto dal M5S e accettato da tutti, anche se non di buon grado, l’aumento delle tasse sulle auto aziendali a carico dei dipendenti, oggi viene messo in discussione da tutti i partiti. Lo stesso ministro dell’Economia del Pd, Roberto Gualtieri, ha notevoli perplessità non tanto sui meccanismi, quanto sulla tempistica dell’inasprimento fiscale. Il Movimento 5 Stelle non nega la paternità dell’idea, ma sostiene che la proposta avrebbe dovuto essere scritta meglio. Matteo Renzi, leader di IV, è invece letteralmente scatenato contro l’aumento dell’Irpef sulle auto aziendali, sfuggito alla sua prima offensiva contro le tasse nella manovra, ma ora oggetto addirittura di una petizione con raccolta di firme. Decisamente contraria all’aggravio fiscale sui fringe benefit tutta l’opposizione, dalla Lega, a Fratelli d’Italia fino a Forza Italia.
COSA PUO’ CAMBIARE
L’aumento delle tasse sulle auto aziendali è stato già alleggerito prima ancora che il testo della manovra arrivasse in Parlamento. E siccome continua a sollevare polemiche nella stessa maggioranza, sicuramente sarà ancora modificato, sempreché non sia addirittura rinviato, a metà anno se non al 2021. Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, è pronto ad aprire un tavolo di confronto coinvolgendo le imprese del settore dell’automobile. Il gettito imputato alla stretta sulle auto aziendali non è eccessivo, perché dopo gli utili ritocchi siamo scesi a circa 330 milioni di euro per il 2020, e si possono trovare coperture alternative senza eccessiva difficoltà. Quasi certamente la tassa uscirà dal Parlamento molto diversa da come è entrata. Anche se resterà, per motivi di equità fiscale — è un benefit finanziato dallo Stato — ed ecologici.
La Plastic Tax resterà, nonostante i timori elettorali del Pd
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