Lui è tornato: Matteo Salvini di nuovo sulla scena da vincitore
di Marco Damilano
Matteo Salvini è tornato. A vincere, in Umbria domenica scorsa, ma questo era scontato. È tornato ad agitare la scena politica, con una forza che non è soltanto numerica. Nel remoto 2005 Francesco Ramella in Cuore rosso (Donzelli) aveva ipotizzato lo scongelamento delle regioni dell’Italia di mezzo dalla appartenenza comunista e post-Pci verso altri lidi. Oggi la cartina elettorale dell’Umbria fotografa il passaggio compiuto dal rosso al verde, strutturale, non episodico. La Lega alle elezioni del 27 ottobre è risultato il partito più votato nel 90 per cento dei comuni, con una concentrazione di consensi più forte nelle aree esterne dei territori di Assisi, Foligno e Terni. I migliori risultati elettorali il partito di Salvini li ha ottenuti nei centri periferici, più del 40 per cento dei voti in media, mentre nei comuni più grandi la percentuale scende al 33 per cento. Il Pd ha seguito il percorso opposto.
«Si può abbassare definitivamente il sipario sulla tradizionale subcultura rossa in Umbria», hanno commentato i ricercatori dell’Istituto Carlo Cattaneo a conclusione del loro studio. Avvisando che l’Umbria è l’ultima di una serie di conquiste del centrodestra alle elezioni regionali: nell’ultimo anno e mezzo, dal voto politico del 2018 a oggi, sono passate allo schieramento avversario del centrosinistra Friuli Venezia Giulia, Molise, Abruzzo, Basilicata, Sardegna, Piemonte, più la provincia di Trento. Fino al 2017 il centrodestra controllava tre regioni, oggi ne guida dodici. «Ma non si è trattato soltanto di cambi di maggioranza tra centrodestra e centrosinistra. Si osserva un rafforzamento netto e senza precedenti delle componenti più radicali (e sovraniste) dello schieramento di centrodestra, che hanno messo la Lega di Salvini in una situazione di oggettivo comando. A pagarne le spese più alte, è soprattutto il partito di Berlusconi, l’alleato più moderato all’interno di una coalizione che sta spostando sempre più il suo baricentro verso i partiti di destra».
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