I timer e l’audio choc: così i vigili di Alessandria sono caduti in trappola
La trappola
Intanto sono stati resi noti i nomi e i cognomi delle vittime: Matteo Gastaldo (46 anni, originario di Alessandria), Marco Triches (38 anni, originario di Alessandria) e Antonio Candido (32 anni, originario di Reggio Calabria).
L’ultima ipotesi spuntata è choc: i vigili del fuoco potrebbero aver perso la vita dopo essere stati attirati in una trappola. Non si esclude che possa trattarsi di un gesto doloso: tale strada diventa sempre più plausibile soprattutto alla luce del ritrovamento di inneschi sulle bombole di gas e timer per comandare le esplosioni a distanza.
L’audio choc
In un audio choc in possesso dell’Adnkronos un vigile del fuoco prova a spiegare quanto accaduto a Quargnento: “Il capo del Corpo ci ha radunato tutti per fare il punto della situazione questa mattina. Le bombole erano messe in modo da fare esplodere la palazzina. Quindi è stato un attentato studiato male”.
Così potrebbe essere risolta anche la questione della dinamica: “Sembra che i colleghi sono arrivati che già c’era stata un’esplosione e mentre stavano dentro, dove c’erano queste bombole, c’è stata un’altra esplosione”. Il pompiere poi ha aggiunto: “Sembra che sopra ci fossero degli inneschi proprio per far esplodere la palazzina. Questo è quello che ci ha detto il capo del Corpo”.
È circolato anche un secondo audio in cui si annuncia il ritrovamento del corpo della terza vittima: “Sono in contatto con un ragazzo che sta ad Alessandria e riesce ad avere informazioni immediate, tra l’altro era in turno con uno di questi ragazzi. Purtroppo il terzo è stato ritrovato adesso e non ce l’ha fatta neanche lui”. Ed è emerso anche che ci sarebbero state diverse esplosioni: “La cosa più triste e grave è che hanno trovato gli inneschi e sembrerebbe che sia una cosa premeditata con esplosioni multiple proprio mentre stavano intervenendo”.
“No matrice eversiva”
Il questore di Alessandria Michele Morelli ha fatto sapere: “Le prime ipotesi sembrano escludere una matrice eversiva o terroristica“. Arrivato davanti alla cascina esplosa ha aggiunto: “Questo è quello che possiamo dire per rassicurare l’opinione pubblica. Ora lasciamo lavorare gli investigatori. È stata una disgrazia grandissima, ci sarà da fare un lavoro certosino per risalire alle cause”.
Dopo il sopralluogo, Enrico Cieri ha spiegato: “Dagli elementi che abbiamo acquisito temiamo sia un fatto doloso. Stiamo esaminando i reperti che abbiamo trovato, stiamo scavando tra le macerie abbiamo trovato un timer e una bombola di gas che è stata sequestrata”. Tutti questi elementi a disposizione fanno pensare “che l’esplosione sia stata voluta e deliberatamente determinata“. Il procuratore di Alessandria ha concluso: “Ora dobbiamo proseguire con gli accertamenti stiamo lavorando per capire chi e cosa ha causato questa tragedia”.
IL GIORNALE
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