Le Borse si confermano su livelli record. Piazza Affari appesa a banche e greggio
di Chiara Di Cristofaro e Cheo Condina
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Seduta di consolidamento per le Borse europee con l’Eurostoxx che chiude comunque sui massimi da quattro anni dopo la volata di ieri, legata ai progressi per un accordo commerciale tra Usa e Cina. Se Parigi tocca nuovamente i record dal 2007, Milano archivia la giornata con un rialzo dello 0,23%, livello più alto da maggio 2018: a trainare Piazza Affari sono soprattutto le trimestrali, a partire da Azimut (+3,4% grazie all’utile netto consolidato dei nove mesi a 247 milioni, record storico e +120% sul 2018) e Intesa Sanpaolo (+1,5%), che ha battuto il consensus con profitti netti nel terzo trimestre di oltre 1 miliardo (+25%). Forti acquisti anche sui petroliferi, spinti dal buon andamento del greggio (+1,3% a 57,3 dollari al barile) ma anche dall’effervescenza di tutto il settore per l’annuncio dell’Ipo di Saudi Aramco: Eni e Saipem guadagnano rispettivamente l’1,6% e il 3,3% e a livello europeo lo stoxx del segmento energetico recupera l’1%. In coda al listino di Piazza Affari, invece, Ferrari (-2,6% dopo la fiammata di ieri sui massimi storici), Recordati (-2,3%) e tutto il comparto delle utility, penalizzato a livello europeo. Sul fronte dei cambi, l’euro viaggia a 1,106 contro il dollaro (1,114 alla vigilia) e 120,79 yen (da 121,03 yen). Il cross dollaro/yen si attesta a 109,12.
Per quanto riguarda i dazi il Financial Times scrive che gli Usa, su richiesta di Pechino, stanno considerando la possibilità di rimuovere dei dazi del 15% su 112 mld di prodotti cinesi per aumentare le possibilità di un accordo. Il Presidente cinese Xi, all’expo commerciale di Shanghai, ha dichiarato che la Cina si focalizzerà maggiormente sulle importazioni e ulteriori tagli dei dazi, non menzionando gli Usa nel suo discorso.
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