Cinque Stelle, ennesima fumata grigia per il capogruppo alla Camera e nuove critiche alla leadership di Di Maio
Servivano 109 voti, ma nessuno dei due candidati è riuscito a ottenerli. La terza consultazione per il nuovo capogruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle si è conclusa con 95 voti per Francesco Silvestri e 83 per l’ex sottosegretario al Ministero dello Sviluppo economico Davide Crippa. Non è servito a nulla dunque l’invito del capo politico del Movimento Luigi Di Maio ai suoi colleghi di partito per raggiungere una sintesi: Silvestri, per altro, viene indicato come vicino allo stesso Di Maio, e le difficoltà nel darsi un capogruppo sono un sintomo della spaccatura interna ai 5S. A Palazzo Madama un capogruppo nuovo, Gianluca Perilli, c’è già da un mese. Alla Camera, nonostante le trattative interne da cui erano filtrati veri e propri assetti possibili, invece è arrivata l’ennesima fumata grigia.
E dopo il voto, alle 20 si sono riuniti i deputati Cinque Stelle in assemblea: alla fine è stato deciso di non cambiare la regola della maggioranza assoluta per l’elezione. Servirà quindi una quarta consultazione. Sullo sfondo, anche il decalogo elaborato dal deputato Giorgio Trizzino, che ha come obiettivo quello di “realizzare la base di impianto per un confronto costruttivo” all’interno del Movimento. Nel documento, pubblicato dall’Adnkronos, si chiede tra l’altro una “distinzione netta del ruolo di Capo Politico, che deve indirizzare la linea strategica del Movimento, da quella di responsabilità con incarichi di Governo (nazionale, regionale e locale)”: separazione che per l’autore del documento è “indispensabile”.
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