Cinque Stelle, ennesima fumata grigia per il capogruppo alla Camera e nuove critiche alla leadership di Di Maio

“In altri termini – si legge – il Capo Politico deve dedicarsi esclusivamente alla gestione della linea politica ed alla organizzazione e formazione dei portavoce del Movimento”. In un altro passo del decalogo è invocato “un cambio di passo che ci porti lontano dai nostri conflitti e dalle nostre ansie. Bisogna sforzarsi di vivere in modo più elementare ma rimanendo fedeli al progetto iniziale, perché dietro tutto questo c’è un grande sogno fatto di sacrifici, lungimiranza, coraggio”. Non mancano le critiche al sistema Rousseau – “non possiamo considerarla l’unico sistema possibile,  l’esercizio della democrazia diretta non esclude una evoluzione delle regole interne. Integrare la ‘piattaforma’ con altre forme democratiche di partecipazione può garantire il riconoscimento di una base, attenta, determinante ed in espansione” – e si arriva a chiedere un congresso del Movimento.

E mentre l’assemblea è ancora in corso, con un lungo post su Facebook parla Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia: “Ho il dovere-diritto di offrire un contributo, prima ancora che di idee, di metodo, di sensibilità, di entusiasmo all’unica forza politica che può, ancora oggi, rappresentare l’alternativa ad uno scenario di lento declino del nostro paese. E sarei un pavido se non facessi ciò che agli occhi di tanti, miopi, sembra esser un anatema: politica è cultura, è sogno per cui ci si batte affinché divenga realtà, è impegno a convincere con la forza razionale delle argomentazioni, accettando anche di esser corretto qualora la razionalità espressa dagli altri si dimostri più rigorosa della propria”. Morra prosegue spiegando che “l’iniziativa da me promossa di avviare un percorso di incontri di riflessione/ascolto perché il MoVimento sia capace di sollecitare curiosità, di riscuotere attenzione, di contagiare entusiasmo, costruirà un senso di appartenenza, di comunità, che sarà percepibile e percepito da chi antepone il nos all’ego, da chi pensa che si sia persone perché capaci di costruire relazioni d’amicizia e rispetto, e non ipocrite e segnate da invidia e gelosia, da chi vuole la cooperazione rifiutando la distruttività della competizione. Da chi insomma crede che la comunità si costruisca superando l’individualismo competitivo che vede nell’altro, nel diverso, un problema sempre e comunque”. Morra ha anche riunito una trentina di parlamentari a Palazzo San Macuto – tra cui Piera Aiello, Luigi Di Marzio, Carmelo Misiti, Ugo Grassi, Giovanni Endrizzi, Cristian Romaniello, Mauro Coltorti, Dalila Nesci, Yana Ehm – per condividere le sue riflessioni. La leadership di Di Maio sembra ancora più sotto attacco.

REP.IT

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