Giovannino
di Massimo Gramellini
Giovannino ha quattro mesi e un male raro che gli impedisce di stare alla luce. Ma la luce è lui, e tutti vogliono stargli vicino. Tutti, tranne i genitori, che prima lo hanno desiderato, sottoponendosi alla fecondazione eterologa, e poi rifiutato, abbandonandolo all’ospedale Sant’Anna di Torino. Ma ecco manifestarsi il portento: coloro che si accostano a Giovannino vengono investiti da un’onda irresistibile che lubrifica gli occhi e allarga i sorrisi. Non è solo compassione. Medici, infermieri, pazienti e visitatori gli ronzano intorno senza sosta e talora senza motivo, ammaliati dalla sua voglia di vivere nonostante. Nonostante il rifiuto dei genitori. Nonostante la pelle pezzata come il costume di una maschera di carnevale (il suo morbo si chiama ittiosi Arlecchino). Nonostante Giovannino sia una creatura senza filtri, in balia di tutte le infezioni, e sopravviva solo grazie agli unguenti che tre volte al giorno vengono cosparsi sulla superficie del suo corpo per ammorbidirla.
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