Bolivia, scontri e proteste a La Paz. Morales in esilio in Messico

LA PAZ – L’occhio del ciclone è durato il tempo di una notte. Dopo la drammatica giornata che ha portato alle dimissioni del presidente Evo Morales, la Bolivia si è svegliata in un clima di caos istituzionale e assoluto vuoto di potere. A livello internazionale si parla di “un colpo di Stato” e il Messico ha annunciato di aver concesso asilo politico al presidente dimissionario che ha deciso di accettare l’offerta. “Parto per il Messico” ha scritto in un tweet “fa male lasciare il Paese per motivi politici ma tornerò presto con più forza ed energia”. “La sua vita e la sua sicurezza sono in salvo” ha detto il ministro degli Esteri messicano dopo che l’ex presidente è salito sull’aereo che lo ha portato a Città del Messico.



Le immagini mostrano un Paese diviso in due, e sono devastanti: scontri a La Paz e nella vicina città gemella di El Alto, con atti di vandalismo e di violenza da parte di gruppi di militanti di entrambe le fazioni in conflitto, che hanno incendiato edifici, automobili e bus, saccheggiato negozi e supermercati. Nessuno riesce a placarli. Tanto che la polizia ha chiesto all’esercito di intervenire nelle strade e prontamente il comandante delle Forze Armate ha annunciato operazioni congiunte con la polizia per “fermare i vandali”.

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