Giustizia, nuova fumata nera sulla prescrizione. Via libera al processo civile
C’è questo sul tavolo della giustizia tra M5S, Pd, Italia viva e Leu, gli alleati di governo che cercano di evitare, davanti al premier Conte, l’ennesimo scontro stavolta sulla giustizia, giunti ormai al terzo vertice notturno a palazzo Chigi. Con l’obiettivo di convincere Bonafede a rinviare la sua prescrizione diventata legge con la Spazzacorrotti. Ma lui spiazza gli alleati e propone l’obbligo di trattare con urgenza gli appelli degli assolti.
Il Pd insiste. Vuole prima garanzie di un processo rapido, pretende che la legge Bonafede sia fermata. Il ministro fiuta la trappola, ripete “i cittadini non possono più aspettare, ormai è il momento di partire”.
Il Pd insiste sulle due prescrizioni. La prima, oggi in vigore, fissa per ogni reato un tempo per esercitare l’azione penale. I Dem vogliono aggiungere una prescrizione “processuale”, per cui l’appello non potrà durare più di due anni e quello in Cassazione un solo anno. Con una distinzione in caso di condanna o assoluzione. Nel primo caso il condannato, se il suo appello dura più di due anni, ottiene uno sconto di pena. Chi è assolto è libero definitivamente. Ma il Pd pretende la contestualità, la Bonafede passa, “solo” se passa la sua prescrizione processuale. E arriva il niet del Guardasigilli.
REP.IT
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