Sul Mes il governo si gioca la pelle

Sul Mes il governo si gioca la pelle. Il ragionamento è piuttosto chiaro nella mente del premio Giuseppe Conte che domattina presto dovrebbe tenere un vertice di maggioranza a Palazzo Chigi proprio per tentare di arrivare ad una posizione comune sulla riforma del Meccanismo europeo di stabilità, il fondo cosiddetto ‘salva stati’ cui possono rivolgersi le economie in crisi dell’eurozona. Da quanto trapela, la riunione di domani potrebbe essere ancora interlocutoria: la materia è delicatissima per la ‘feroce’ opposizione del M5S capitanato da Luigi Di Maio ed è dunque troppo presto per ‘impiccarsi’ ad una posizione definita in vista della riunione dell’Eurogruppo a Bruxelles il 4 dicembre e del Consiglio europeo che dovrebbe ratificare la riforma il 12-13 dicembre prossimi. Tanto più che non è detto che l’Ue ci arrivi unita al prossimo tavolo negoziale. Occhi puntati sulla Spagna, paese ad alto debito dove ancora un governo non c’è ma dovrebbe nascere dall’alleanza tra il socialista Pedro Sanchez e la sinistra Podemos.

Oggi intanto Di Maio non molla i toni della propaganda (“Se qualcuno vuole usare il Mes come la Grecia allora no grazie…”) ma smorza i toni col premier: sul Mes è in corso “una campagna di mistificazione. Non abbiamo mai avuto alcun dubbio sul presidente del Consiglio su questa questione. Il 4 dicembre c’è un’importante riunione dell’Eurogruppo, quindi è giusto che il governo faccia il punto sul fondo salva-stati per il semplice motivo che questo è un altro governo. Non vedo rischi di scontro col premier o col governo”. Un ‘altro governo’ anche se premier e uno dei due vice-premier erano gli stessi.

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